Livio, vittima di una notte di follia: il pirata dopo il tamponamento ha fatto un altro incidente

Lunedì 19 Dicembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Livio Babetto
6

QUINTO DI TREVISO - È bastata una serata di festa a trasformare un 30enne come tanti in un pirata della strada. La sua fuga ha innescato un micidiale effetto-domino costato la vita al camionista Livio Babetto, 44 anni di Noale, travolto e ucciso a Quinto, sulla Noalese, nella notte tra venerdì e sabato.

Il giovane trevigiano che lo ha tamponato ed è fuggito era ubriaco due volte oltre il limite. Quattro ore dopo lo schianto l’alcoltest segnava un valore attorno all’1. Saranno gli accertamenti a dire se il 30enne fosse sotto l’effetto di alcol anche al momento dell’incidente o se abbia alzato il gomito una volta arrivato a casa dell’amico, dove lo hanno poi rintracciato gli agenti della polizia stradale. Secondo gli inquirenti tutto farebbe pensare che il 30enne si fosse messo al volante ubriaco, di ritorno da una festa. Solo così si spiegherebbe la sua condotta spregiudicata. E cioè: il tamponamento della Opel Meriva di Babetto in via Marconi, nella zona industriale di Quinto, la fuga senza preoccuparsi delle condizioni dell’altro automobilista, finito nel fosso dopo l’impatto, e poi il secondo schianto sulla rotonda, a meno di cento metri dal luogo del primo incidente. Niente feriti, in quel caso: soltanto danni materiali al cordolo che delimita la carreggiata e ad alcuni cartelli stradali, abbattuti nell’impatto.


Mentre macinava chilometri, ignaro della tragedia che si sarebbe consumata di lì a poco, non si è reso conto degli indizi che stava letteralmente spargendo per strada. Sono stati i pezzi di carrozzeria raccolti sul luogo del mortale e poi sulla rotonda a fornire alla polizia stradale indizi cruciali sull’auto pirata: modello, colore, direzione di fuga. I controlli incrociati nelle banche dati delle forze dell’ordine e le pattuglie sguinzagliate a setacciare le strade hanno fatto il resto, permettendo alla polizia stradale di chiudere il cerchio sul pirata grazie a un’indagine-lampo. L’auto malconcia era parcheggiata sotto casa. La prova definitiva che ha permesso di dare un volto e un nome al pirata che verso le 3 della notte tra venerdì e sabato aveva innescato il micidiale effetto-domino culminato nella morte dell’autotrasportatore. 

GLI ACCERTAMENTI
Il 30enne è già stato denunciato per omissione di soccorso e ora rischia un’ulteriore denuncia per guida in stato di ebbrezza, se gli accertamenti confermeranno che era ubriaco anche al momento dell’incidente. Oltre a una serie di violazioni del Codice della Strada. Anche la 25enne che ha travolto Babetto finirà sotto inchiesta, con l’accusa di omicidio stradale: un atto dovuto in casi come questo. La giovane, che viaggiava in direzione Zero Branco, è risultata negativa all’alcoltest e, in base ai primi riscontri, teneva una condotta di guida prudente. Eppure non è riuscita a evitare il 44enne: se l’è trovato davanti all’improvviso e non ha potuto fare nulla. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e nelle prossime ore il magistrato deciderà se disporre o meno l’autopsia sul corpo della vittima. Intanto si attende l’esito degli esami tossicologici su tutti e tre i conducenti coinvolti. Sarà invece la perizia cinematica a ricostruire l’esatta dinamica, le cause e le responsabilità del “doppio incidente”. Ripercorrere gli attimi dell’investimento sarà determinante: un nodo cruciale è capire se il 44enne sia uscito mentre la Clio era in transito, sbucando all’improvviso, o se l’investimento fosse in qualche modo evitabile. Anche le condizioni della strada potrebbero aver giocato un ruolo nel tragico epilogo, con l’asfalto reso scivoloso dall’umidità e un velo di nebbia che potrebbe aver ridotto la visibilità.

IL DOPPIO INCIDENTE
Il camionista, dipendente della Siad, era specializzato nei trasporti speciali: quella notte stava andando a recuperare il suo camion parcheggiato a Quinto. Lo aspettavano a Bergamo per caricare l’ossigeno da portare agli ospedali. Invece il suo viaggio si è interrotto tragicamente sulla Noalese. Babetto era riuscito a risalire dal fosso dopo il tamponamento. Probabilmente stava attraversando la strada per mettersi in salvo nella piazzola di sosta di fronte e da lì chiamare i soccorsi. Invece è stato falciato. 

Video

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 07:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci