Incidente mortale a Quinto di Treviso. Le parole della fidanzata di Livio Babetto: «Mi si è spezzato il cuore»

Domenica 18 Dicembre 2022 di Melody Fusaro
Morto Livio Babetto, parla la fidanzata

NOALE (VENEZIA) - «Mi si è spezzato il cuore in mille pezzi. So che da lassù mi darai la forza che mi serve». È il primo sfogo, affidato ai social, di Roberta Rose, compagna da otto anni di Livio Babetto, che aveva conosciuto in un periodo particolarmente difficile per lei: «Avevo appena perso mio padre - racconta Roberta - È stato lui a darmi il coraggio e la spinta per ripartire». Ora un altro lutto, tremendo, che la donna fatica ad accettare: «L'unica cosa che mi conforta è in questo momento è vedere così tante persone che lo conoscevano e che lo apprezzavano. A Noale, ma non solo. Ridevamo sempre, in particolare quando si andava al mare, a Jesolo o a Caorle ed Eraclea con la sorella o altri amici, perché a un certo punto Livio spariva, intercettato da qualcuno che lo fermava per chiacchierare o per un saluto.

Era la regola: ovunque si andasse lui aveva degli amici e ogni passeggiata diventava infinita. In casa infatti ci voleva stare poco, perché amava uscire, stare in compagnia».

Il ricordo della fidanzata di Livio Babetto

Di recente Livio era un po' abbattuto perché aveva perso due zii, che per lui erano una seconda famiglia. «Ma in questi ultimi giorni lo vedevo meglio - sottolinea Roberta - Era più sereno, si stava tirando su». E poi il ricordo, legato anche al suo cane: «Lo portava fuori all'alba e incontrava nuove persone. Tutti a Noale conoscevano anche il nostro cane. Questo era Livio: una persona socievole, buona, tanto generosa, si metteva sempre a disposizione di tutti. Aveva un caratterino, era una persona di polso ma anche dolce e premurosa. I suoi amici, quando avevano problemi anche sentimentali, andavano a casa sua a sfogarsi. Sapevano di trovare qualcuno pronto ad ascoltarli». Tutti hanno un aneddoto divertente o un bel ricordo di Livio. Non solo gli amici che vedeva spesso, ma anche i colleghi con cui aveva condiviso solo una stagione estiva, da ragazzini, o gli ex compagni di scuola che non lo vedevano da oltre 25 anni. Noalese doc, Babetto era cresciuto in città con la famiglia. Da ragazzino aveva lavorato alla San Benedetto di Scorzè, ma il suo lavoro, da sempre, è stato quello del camionista. Per l'azienda Siad si occupava di trasporti speciali, come quello in programma ieri: era atteso a Bergamo per caricare l'ossigeno da portare agli ospedali. Quando è avvenuto l'incidente in cui ha perso la vita, il 44enne era a due passi dal suo camion, parcheggiato a Quinto. Guidava l'auto della compagna, una Opel Meriva, perché la sua avrebbe dovuto essergli consegnata a giorni. La Polstrada, ieri mattina, ha avvisato la sorella Silvia alle 5 del mattino, comunicandole la tragica notizia. Uno strazio per lei, per papà Ennio e per la mamma Bruna. I genitori erano sempre stati molto in pena per lui, da sempre alla guida di un camion. Da ragazzo poi aveva amato molto le moto, passione che gli era sempre rimasta nel sangue ma che aveva accantonato per prudenza. «Livio era la classica persona solare, alla quale tutti vogliono bene. Aveva la battuta pronta, era pazzerello ma dal cuore buono», racconta la sorella. Lei e Livio erano molto legati. «Non ho parole, ci eravamo visti due giorni fa. Si scherzava sempre, ci si prendeva in giro - racconta Salah Redouane, uno degli amici più stretti - Ma era anche molto premuroso: non dimenticherò come ha saputo starmi vicino quando si era ammalata mia mamma e io ero in Marocco. Mi chiamava per chiedermi di lei e per consolarmi. Livio era una persona speciale». Commosso anche il ricordo della sindaca Patrizia Andreotti: «La notizia ci ha addolorato tutti: quello che possiamo fare è stringere in un forte abbraccio i suoi cari». Per il funerale bisognerà attendere, ma la famiglia ha già dato il via libera all'espianto degli organi.

Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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