Acqua alta a Venezia: Mose attivato. Tre maree eccezionali da oggi a venerdì. Alle 8 punta di 123 cm

Mercoledì 9 Dicembre 2020
Acqua alta a Venezia oggi: Mose attivato contro la marea
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VENEZIA - Il sistema Mose per la difesa di Venezia dal fenomeno dell'acqua alta eccezionale è attivo.

Le 78 paratie alle tre bocche di porto (Lido, Alberoni e Chioggia) sono state alzate nella notte per una previsione di marea di 123 cm sul medio mare intorno alle 9:30.

Il Mose dovrebbe essere attivato, al momento, per previsioni intorno ai 130 cm ma dopo la marea di ieri salita a 138 cm rispetto a una previsione intorno ai 122 cm è stato alzato comunque. Il tutto a causa delle incertezze provocate dall'imprevedibilità dei venti come inaspettatamente accaduto proprio ieri.

Tre maree eccezionali

Tre maree eccezionali sono previste da oggi fino a venerdì a Venezia. Il Centro maree del Comune prevede per le 9.30 di oggi una massima di marea di 125 centimetri. Domani il picco sarà di 135 centimetri alle 8 e poi l'11 di ben 140 centimetri alle 7.55.

Punta massima a 123 cm

L'acqua alta, alle paratoie del Mose al Lido di Venezia, ha toccato i 123 cm alle 8.05. Lo rende noto il Centro maree del Comune di Venezia rilevando alla stessa ora in laguna, davanti a San Marco, alla centralina di Punta della Dogana, una marea di 62 cm. Poi il livello dell'acqua ha oscillato tra i 60 e i 65 cm. Il Centro maree rileva che la prossima massima di marea è stimata a 135 cm alle ore 8 di domani. Nella notte, annunciano, saranno avviate nuovamente le procedure per l'attivazione del sistema Mose. Per i tecnici del Comune permangono condizioni favorevoli al fenomeno dell'acqua alta per tutta la settimana.

La testimonianza

«Questa volta è andata bene, ho avuto tanta paura ma è andata, nonostante tutto, bene». A dirlo è Walter Mutti l'edicolante veneziano, con eserczio alle Zattere, che nel novembre dell'anno scorso, con l'acqua alta eccezionale, ha visto trascinare ed affondare la propria edicola nel Canale della Giudecca. «La nuova struttura - dice Mutti - è ancorata al suolo ed è stagna quindi nessun danno qesta volta ma non si può continuare a vivere così specie dopo che il Mose si è dimostrato efficace». «Va cambata la cabina di regia - prosegue sposando la tesi del sindaco Luigi Brugnaro -, ci vuole una tempistica più efficace e delle quote di allarme più basse: altro che 130 centimetri». «Ieri - conclude - a risentire le sirene d'allarme che suonavano in progressione via via più alte mentre l'acua saliva ho fatto un salto indietro di un anno: ero nel terrore». L'edicola di Walter finì nel Canale della Giudecca a causa dell'acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019 caratterizzata da un fortissimo vento. Il chiosco e tornò al suo posto pochi giorni dopo che il premier Giuseppe Conte aveva testato il Mose prima che entrasse effettivamente in funzione.

Il Procuratore di San Marco

«L' unica cosa positiva della giornata di ieri è che può essere una dura lezione utile per il futuro, perché è stato dimostrato che le previsioni di marea, con gli strumenti attuali, non sono attendibili e che quindi la forbice in centimetri per l'apertura del Mose o meno deve essere allargata rispetto a quella dei soli 120/130cm di acqua alta». A dirlo è Carlo Alberto Tesserin, Procuratore di San Marco dopo l'acqua alta di ieri a Venezia e la mancata messa in funzione del sistema Mose. «Ogni volta mi chiedono quanti danni ha subito la Basilica - prosegue Tesserin - ma è qualche cosa di incalcolabile vista la frequenza di acque alte degli ultimi anni». «Questo perché - spiega - una volta si lavavano pavimenti, mosaici e marmi con l'acqua dolce e in uno-due giorni tutto tornava alla normalità». «Ora invece - prosegue - i manufatti sono pregni di sale che, ad ogni acqua alta, oltre a non essere lavabile, raggiunge per contaminazione quote più alte sgretolando tutto». «Noi vediamo i marmi - conclude - ma non ci si accorge dei mattoni che ci sono dietro che si stanno sbriciolando, facendo cadere tutto». 

Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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