​I ladri rubano anche piante l’aglio:
ma solo quello prezioso Slow Food

Mercoledì 20 Luglio 2016 di Paola Treppo
L'aglio di Resia

VAL RESIA (Udine) - Ha suscitato non poco sdegno, nella piccola e storica comunità della Val Resia, un territorio dalla natura incontaminata, gran parte montano e protetto perché ricade nel Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie, il furto di uno dei prodotti più tipici di quest’incantevole angolo di paradiso: l’aglio di Resia. Sembra incredibile ma è successo: nella notte tra ieri e oggi, mercoledì 20 luglio, qualcuno si è intrufolato nell’orto di una signora del posto, nella frazione di San Giorgio, e ha sradicato dal terreno circa 2000 piantine di aglio.

Ma perché rubare un bene che, sul marcato "nero", non ha il valore, ad esempio, come possono averlo le barbatelle? Perché questo aglio è prezioso, è un presidio Slow Food ed è ricercatissimo negli ultimi anni, tanto che la gente che se ne intende "litiga" per comprarlo, anche perché le quantità coltivate sono poche. Crescendo in un ambiente che vanta caratteristiche climatiche uniche e un terreno altrettanto peculiare, questo aglio ha un sapore speciale; è quasi dolce e viene trasformato anche in paté, oltre che consumato crudo, o messo sotto conserva. Il Comune di Resia e le associazioni che valorizzano e promuovono questo prodotto hanno organizzato fin una festa dedicata all'aglio resiano, che si tiene proprio in estate, quest’anno il 31 luglio. La Val Resia ha un territorio molto vasto ma è poco abitata. Chi ci vive, ed è fortemente legato alle tradizioni locali, dalla musica al folclore, unici,  ha puntato sulle tipicità locali, tra cui l’aglio. La brutta notizia del furto, che crea un danno di almeno 2500 euro alla vittima, anche per questi motivi ha suscitato grande sdegno. 

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