Non sicuri: 170mila prodotti pagati
10mila euro, in vendita a 1,5 milioni

Lunedì 3 Ottobre 2016 di Paola Treppo
Gli orologi falsi del Napoli Calcio
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MONFALCONE (Gorizia) - La Guardia di finanza di Gorizia ha sequestrato oltre 170mila prodotti tra cui termometri, bilance, pile, lampade, giochi per bambini e carica batterie non sicuri. Il maxi sequestro è stato fatto nei giorni scorsi dai militari della Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia che, durante un posto di controllo predisposto all’ingresso del casello autostradale Lisert di Monfalcone, hanno fermato un autoarticolato proveniente dalla Repubblica Ceca e hanno trovato, nel rimorchio container, 170.633 prodotti elettrici ed elettronici, oltre a giochi per bambini, tutti importati illegalmente. Termometri, bilance, pile, lampade, carica batterie, cavi usb, auricolari bluetooth, altoparlanti, lenti d’ingrandimento, microfoni, amplificatori, monopattini, orologi, elettrosaldatrici, microscopi, alimentatori, smerigliatori, telemetri, videoregistratori infrarossi, pompe elettriche, adattatori, compressori erano tutti privi delle dichiarazioni "Ce" di conformità e delle garanzie per la sicurezza e la salute.

Nel corso delle operazioni di inventario della merce sono stati individuati anche prodotti che sono risultati contraffatti; tra questi gli orologi del “Napoli Calcio”, i carica batterie “Samsung” e i giocattoli “Minions”. La merce, fabbricata in Cina, importata nel territorio comunitario attraverso il porto di Capodistria da un’azienda con sede a Brno, in Repubblica Ceca, era pronta per essere venduta a Roma, Napoli, Prato e in altre località del Lazio, della Toscana e della Campania; sarebbe stata immessa nel mercato nazionale con gravi rischi per i consumatori.

I prodotti, infatti, privi del marchio "Ce" , cioè del logo comunitario, contraffatto e simboleggiante la dicitura “China Export”, non erano stati assoggettati alle procedure di certificazione previste dalle direttive europee per i prodotti elettrici, elettronici e per i giocattoli. I legali rappresentanti della società importatrice e delle imprese che avrebbero messo in vendita la merce, acquistata per 10.540 euro e destinata a essere venduta per circa 1,5 milioni di euro, sono stati denunciati a piede libero per frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi e ricettazione. Il Pm ha disposto la distruzione della merce, previo campionamento, perché ne è vietata la fabbricazione, il possesso, la detenzione e la commercializzazione.
Ultimo aggiornamento: 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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