Aree militari, progetto per un resort di lusso da 450 posti letto nell'ex caserma

Sabato 7 Maggio 2022 di Tiziano Gualtieri
Aree militari, progetto per un resort di lusso da 450 posti letto nell'ex caserma

PONTEBBA - Un ambizioso progetto che porterebbe Pontebba a diventare uno dei più importanti centri turistici dell'intera Valcanale. È il sogno che sta cullando l'amministrazione comunale impegnata in un grande lavoro di riqualificazione delle ex aree militari. Dopo aver demolito la caserma Fantina per fare spazio a otto lotti edificabili, l'attenzione è ora sull'area della ex Zanibon che, nelle intenzioni, dovrebbe diventare un nuovo centro per l'accoglienza turistica. La spinta viene grazie all'interessamento di una una cordata carinziano-olandese che già opera nell'area di Hermagor e a Nassfeld, pronta a investire ben 29 milioni di euro per realizzare un villaggio alberghiero con all'interno diversi servizi. Il progetto della Deik Bau und Errichtungs GmbH, società di Weissbriach specializzata nella costruzione e vendita di case vacanze, è ambizioso: sull'area di circa tre ettari occupata dalla ex caserma Zanibon dovrebbero sorgere 450 nuovi posti letto inseriti all'interno di un luxury resort composto da quattro diverse tipologie abitative costruite in stile montano (24 appartamenti, 6 villette unifamiliari, 34 chalet e 14 strutture per il glamping), quattro aree gioco per bambini, due piscine (di circa 1000 metri quadri equamente divisi tra una struttura coperta e una esterna), un mini campo da calcio, un ristorante, una pasticceria e un bar oltre a un garage sotterraneo per 160 posti auto così da rendere il villaggio car free e sicuro per i bambini.
IL PROGETTO
Le strutture abitative, glamping escluso, saranno acquistate dai privati che avranno diritto a usarle per due settimane nel periodo estivo e due in quello invernale e poi dovrano metterle a disposizione degli ospiti e non potranno rivenderle prima di trent'anni. «Pontebba è un luogo stupendo, poco distante dalle piste da sci - spiega Dennis Kersson, uno degli investitori insieme a Georg Hubmann - ma ha bisogno di qualcosa in più, nuova economia, nuovo sviluppo anche sfruttando la naturale connessione con Nassfeld - Pramollo». Kersson non è preoccupato del momento difficile, della crisi, di un passato di progetti che a Pontebba sono rimasti solo sulla carta, ma è convinto sia arrivato il momento giusto: «So che è un grosso rischio - ribadisce - ma penso anche che ci voglia sempre un investitore, magari pazzo, che faccia il primo passo così da invogliare gli altri a fare lo stesso». Ovviamente anche l'amministrazione comunale vede con particolare favore l'idea che rilancerebbe il paese in prospettiva futura: «Abbiamo già fatto un'analisi preliminare - spiega il sindaco Ivan Buzzi - per valutare la fattibilità. Fortunatamente il progetto ricade in un'area in cui è prevista la realizzazione di questo tipo di intervento che, non uscendo dai parametri previsti, renderebbe di fatto molto più rapita la procedura autorizzativa». Nelle intenzioni degli investitori, infatti, la prima pietra dovrebbe essere posta tra la prossima primavera e inizio estate per concludere la prima fase dei lavori «quella più consistente e importante» entro due anni. Prima di dare il via al lavori, però, sarà necessaria la stipula di un progetto di partenariato pubblico/privato con il Comune di Pontebba che darà in concessione l'area dietro il pagamento di un canone e la Deik si impegnerà, attraverso un project financing, di entrare in possesso del terreno alla scadenza del contratto. Non da sottovalutare neppure le ricadute economiche in senso stretto per Pontebba: «Avremmo potuto creare un villaggio autonomo in tutto e per tutto magari costruendo anche un piccolo supermarket, ma vogliamo che il centro resti vivo così che i turisti possano interagire con il paese e viceversa» spiega Kersson. L'idea di interscambio, infatti, non si limita ai soli circa venti posti di lavori che si creeranno, ma anche al fatto che l'uso dei servizi interni al villaggio sarà aperto anche ai non ospiti: «Abbiamo già preso contatti - spiega Buzzi - affinché i bambini del paese, ad esempio, possano usufruire delle piscine gratuitamente, ma chiunque potrà godere liberamente di un'attrezzatura che in valle manca». La volontà, è quella di creare sempre maggiori sinergie anche con le altre località della Valcanale anche attraverso shuttle bus «magari elettrici» che dal villaggio portino gli ospiti a scoprire le bellezze locali.

 

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