Padova. In bici dalla stazione all'ex Piave. Iniziati i lavori del maxi percorso

Giovedì 14 Settembre 2023 di Mauro Giacon
In bici dalla stazione all'ex Piave Iniziati i lavori del maxi percorso

PADOVA - È cominciato da piazzale San Giovanni l'impegnativo progetto del Comune per collegare la Stazione ad alcuni importanti poli universitari, e l'ex caserma Prandina, attraverso un percorso riservato alle due ruote.

In questa fase ha spiegato ieri l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi si andrà a rimodellare l'incrocio fra via Orsini e via Euganea nel tratto in cui non c'è nessuna pista ciclabile.

Le due ampie aiuole che definiscono l'incrocio e delimitano un parcheggio saranno eliminate. La risagomatura di via Orsini vedrà l'allargamento della zona marciapiede con l'aggiunta della pista ciclabile e questo diminuirà anche la velocità delle auto in ingresso. Si prevede, inoltre, di proseguire la corsia ciclabile su via Moro fino al raggiungimento dell'ingresso ciclopedonale del nuovo campus universitario».


«Ci sono settantamila iscritti all'Università, quasi tutti da fuori città. Alcuni con l'alloggio, la maggior parte pendolari. C'è bisogno di percorsi sicuri per il loro mezzo preferito da quando arrivano alla stazione, ovvero la bicicletta così come ha rilevato l'Università in un studio dove si dice che il 96% dei loro spostamenti in città avviene con mobilità sostenibile». Così il Comune ha pensato di impostare un piano, "In bici dalla stazione all'Università", che grazie ai fondi Pnrr per 700mila euro collegherà la stazione ad alcuni dei principali poli studenteschi: il nuovo polo umanistico in via Vendramini, il Maldura, piazza del Capitanio il nuovo polo di via Campagnola e la ex caserma Piave che diventerà sede del campus delle Scienze sociali (in tutto 3.558 posti aula). Fino a insinuarsi all'interno della ex caserma Prandina. Lavori finiti entro l'anno.


IL PERCORSO
Un percorso di oltre 3 chilometri «sul quale in parte dovremmo fare manutenzioni e in parte partire da zero. Con la segnaletica, le corsie dedicate, l'illuminazione, l'eliminazione delle barriere architettoniche. Infatti attraversa settori della città in cui o non ci sono le piste o sono da rivedere. I soldi vanno spesi non solo per nuove strutture ma anche per sistemare bene quelle che ci sono e garantire sicurezza». È un lavoro che incrocia altri progetti come la sistemazione di piazza Mazzini. E che scopre già una prima volontà dell'amministrazione proponendo l'attraversamento della Prandina che non sarà solo parco o parcheggio ma anche pista ciclabile.


Interessante la parte delle riviere. Questo tracciato ha la conformazione ad anello in quanto utilizza strade a senso unico di marcia ed in particolare verso il campus le riviere San Benedetto e Paleocapa, mentre in verso opposto, attraverso ponte Sant'Agostino e Riviera Mussato la sponda opposta del Bacchiglione-Tronco Maestro.


LA VISIONE
Questi interventi si inseriscono nel nuovo Bici masterplan di Padova frutto di un Piano della ciclabilità basato sul concetto di rete, continuità e sicurezza delle opere stradali per i ciclisti definite da standard di qualità dei percorsi ciclabili, resi riconoscibili da tutti gli utenti della strada tramite l'enfatizzazione della segnaletica orizzontale e verticale.
La ripartizione modale degli spostamenti era, fino al 2015, del 17% di share dei ciclisti negli spostamenti urbani poi è salita oltre il 20. Oggi Padova offre circa 200 chilometri di itinerari ciclabili e l'obiettivo di medio-lungo termine (2030) è arrivare al 25% di spostamenti quotidiano con le due ruote (oggi abbiamo superato il 20%) e offrire alla città una rete di 300 chilometri di infrastrutture e facilitazioni per i ciclisti. Dal territorio del Comepa oggi si genera un traffico di ingresso a Padova di oltre 100mila spostamenti al giorno di cui solo il 6% su bicicletta.

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