DOLO - «Abbiamo cercato di trovare delle soluzioni ma ogni nostra proposta non è stata accettata. E’ difficile risolvere una situazione se non c’è la disponibilità ad accoglierla». È sconsolata l’assessora ai Servizi Sociali Chiara Iuliano che anche ieri ha incontrato la coppia di coniugi, lui di 63 e lei di 62 anni, che da diversi giorni hanno deciso di sostare con la loro Ape nel parcheggio di piazzetta degli Storti, a fianco del palazzo municipale. Sfrattati hanno lasciato, per ora, il mobilio nella casa di Sambruson e si sono trasferiti, si fa per dire, davanti al municipio anche per dare un segnale della loro situazione.
A quanto pare, si arrangiano durante il giorno fruendo dei servizi igienici di bar, di acqua che gli viene offerta o comprano, mangiano come possono, e di notte dormono sulle panchine davanti all’ufficio anagrafe del comune. «Una situazione che era nota da tempo ai Servizi sociali – ha spiegato Chiara Iuliano – e più volte abbiamo incontrato i coniugi per cercare di trovare delle soluzioni. Ma abbiamo sempre ricevuto un secco rifiuto a qualsiasi nostra proposta. Abbiamo avanzato delle proposte che potessero dare dignità alla loro situazione, una sicurezza ed una migliore condizione igienica rispetto a quella in cui si trovano attualmente, nonostante ciò non c’è stato verso di convincerli. Siamo chiamati costantemente ad affrontare situazioni di sfratti e di disagio ambientale, ne abbiamo risolto 7 negli ultimi tempi e l’abbiamo fatto grazie alla disponibilità delle persone. Mi auguro che anche stavolta tutto si risolva al più presto».
IL SINDACO
Una situazione che amareggia il sindaco Gianluigi Naletto anche perché è stata evidenziata nei social e non sono mancate le critiche al Comune. “Da tempo abbiamo avuto modo d’incontrarli e siamo andati a casa loro assieme alla Polizia Locale per cercare delle soluzioni che anticipassero lo sfratto ma sempre senza riuscire a convincerli ad accettare qualsiasi proposta”. Poi prosegue: “Mi sto interessando con il medico di base per capire le condizioni di salute dei coniugi che ovviamente non possono vivere a lungo in questa situazione, se dovessi ricevere delle indicazioni di un certo tipo potrei anche pensare di prendere delle decisioni a tutela della salute.” Il primo cittadino non nasconde la delusione per le critiche piovute per questo episodio. “Il comune è chiamato ad affrontare risolvere costantemente, lo fa senza clamore, situazioni analoghe Questo è un caso più complesso che non si riesce a risolvere non per nostra mancanza di volontà. Chi scrive sui social ed esprime dei giudizi negativi, spesso senza conoscere la reale situazione, se invece di criticare agisse con della solidarietà concreta, darebbe un segnale che spesso non avviene.