VENEZIA - Il nome piace, impossibile dire altrimenti. Ed è naturale sia così, visto che si sta parlando del calciatore più iconico della storia del Venezia. Certo è che il vicesindaco Andrea Tomaello ha preso tutti in contropiede con quella proposta a bruciapelo durante la presentazione della squadra arancioneroverde: l'intitolazione del nuovo stadio a Valentino Mazzola è sicuramente una scelta condivisibile, ma tifosi e appassionati, colti di sorpresa, vorrebbero comunque avere voce in capitolo. Per questo motivo il Comune aprirà un confronto con gruppi e associazioni in una sorta di concorso di idee informale: la decisione finale, poi, spetterà alla Giunta. «Mazzola - spiega il vicesindaco e assessore allo Sport - è stato il primo numero 10 del Venezia, è stato giocatore simbolo dell'unica vittoria importante a livello calcistico, la coppa Italia del '41, ed è scomparso in quella che a oggi è ancora una delle più grandi tragedie sportive della storia, Superga. È vero, chi è più giovane probabilmente è legato ad altre bandiere e simboli arancioneroverdi, ma a Recoba, Poggi e Maniero sono ancora vivi e in salute e auguro loro di esserlo ancora a lungo. Valentino è una leggenda sportiva e in più era venuto a Venezia per fare il marinaio, aveva instaurato un legame vero e importante con la città». Quella di Tomaello è una proposta, non un'imposizione: nelle prossime settimane inizierà il dialogo con i cittadini.
LA PROCEDURA
«Per quanto riguarda le intitolazioni dello stadio e l'arena apriremo un confronto pubblico in commissione tra appassionati e associazioni di tifosi. Ovviamente ne riparleremo una volta definita la partita sulla gestione, verso fine anno. A quel punto apriremo delle audizioni in commissione consiliare: la Giunta a quel punto valuterà le proposte formalizzate e prenderà una decisione». Insieme ai consiglieri Nicola Gervasutti e Matteo Senno intanto è stata presentata una mozione per intitolare la curva a Michael Groppello e i distinti a Valeria Solesin: un trasferimento in blocco, quindi, dell'eredità del Penzo. Per quanto riguarda l'arena, il nuovo palazzetto da 10mila posti che diventerà la nuova casa della Reyer, al momento nessuna proposta. Anche in questo caso non sarà una scelta facile: nella storia orogranata campioni e leggende non sono certo mancate, da Tonino Zorzi a Drazen Dalipagic.LE REAZIONI
L'ipotesi Mazzola, comunque, pur con qualche "però", raccoglie solo consensi. «Mi sembra doveroso, una cosa bellissima - commenta la tifosa e consigliera comunale Cecilia Tonon - anche se io continuo a fare il tifo per il Penzo. Però se deve esserci un nome per il nuovo stadio, credo non possa essere che quello di Valentino Mazzola». È impaziente di aprire il confronto con i tifosi, invece, il presidente degli unionisti Emanuele Rigato: «Valentino Mazzola è un nome assolutamente rappresentativo - commenta - ma speriamo si apra presto un dibattito con la tifoseria. Alternative? Non ne abbiamo al momento, ci sembra anche prematuro, ma sicuramente le avremo quando verremo chiamati al confronto».
Raffaele Speranzon, senatore mestrino di Fratelli d'Italia, si era detto contrario alla "brandizzazione" dell'impianto comunale (soprattutto non aveva gradito la proposta di installare seggiolini arancioneroverdi) e anche in questo caso ha qualche perplessità: «Mazzola? Un nome bellissimo e naturalmente è legittimo che ciascuno avanzi delle proposte. Non ho mai visto, però, un'infrastruttura intitolata a qualcuno prima ancora di cominciarne la realizzazione. Mai nella storia. Credo sarà compito di chi inaugurerà lo stadio, definire tempi e modalità per l'intitolazione. Francamente non c'è fretta e nei prossimi anni si parlerà anche di questo. Intanto per il momento a me piace la dicitura "Stadio Comunale" che definisce in modo chiaro d inequivocabile la proprietà».