Trieste. Furgone carico di migranti fugge all'alt della polizia e si schianta in curva: all'interno c'erano tanti bambini

Martedì 17 Ottobre 2023
Trieste. Furgone carico di migranti fugge all'alt della polizia e si schianta in curva: all'interno c'erano tanti bambini

TRIESTE - Non si sono fermati all'alt della Polizia, a ridosso del confine con la Slovenia, anzi, hanno accelerato imboccando una strada dove si può correre. Ma, dopo un breve inseguimento, a Rabuiese, in una curva, il furgone non ha tenuto la strada e si è schiantato contro il guard-rail. È finita così la corsa di un van che trasportava migranti in Italia, con a bordo 24 persone tra le quali molti bambini, nessuno miracolosamente ferito in modo grave.

Curdi in fuga dalla Turchia

Una decina di bambini sono comunque stati portati con le ambulanze all'ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste ma tutti per ferite abbastanza lievi e contusioni. Anche quattro adulti - genitori dei bambini - hanno fatto ricorso alle cure mediche, all'ospedale di Cattinara. Tutti, comunque, stamattina erano già stati dimessi. Sono migranti di cittadinanza turca ma di etnia curda: 10 bambini e 11 adulti, di cui 4 donne e 7 uomini.

A condurli in Italia dalla Slovenia erano tre passeur di cittadinanza rumena: due sono stati arrestati dalla Polizia, l'altro per il momento è riuscito a fuggire.

La Rotta Balcanica

Trieste è il capolinea della cosiddetta «Rotta Balcanica», dunque quello della notte scorsa è soltanto l'ultimo episodio di passeur e di clandestini.

Ogni giorno da poche decine fino al centinaio di persone attraversa la frontiera, soprattutto nella zona della Val Rosandra. Oggi il prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, rispondendo alle domande dei giornalisti proprio sulla situazione al confine, ha detto che «i controlli ci sono sempre stati»: «sono oltre 80 gli arresti di passeur avvenuti dall'inizio dell'anno, come peraltro successo nell'episodio di ieri sera». Più in generale, sulla sicurezza legata al fenomeno migratorio, Signoriello ha indicato che «c'è attenzione, come d'altra parte c'è sempre stata» ma «è chiaro che la guardia adesso è ancora più alta di prima. C'è stata un'elevazione di misure di vigilanza nei confronti di obiettivi sensibili. Attenzione alta ma non allarme», «segnali specifici non ce ne sono».

L'Europa dov'è?

Sull'incidente è intervenuto anche Emanuele Loperfido (FdI), della commissione Esteri alla Camera, che ha invocato «un approccio europeo ai problemi europei» poiché «non si può pensare che ciascuno Stato possa affrontarli da solo». L'incidente dimostra «che i controlli ci sono e che è estremamente urgente, anche alla luce di quanto sta avvenendo in Medio Oriente, che lo sforzo sia unanime. Prima di entrare in Italia hanno sicuramente percorso centinaia di chilometri in territorio degli Stati membri».

Ultimo aggiornamento: 18:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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