Truffa sull'energia a Conegliano, contratti decennali a spesa zero: 10 indagati, 750 clienti ingannati e un buco da 4 milioni

Domenica 9 Luglio 2023 di Valeria Lipparini
Truffa sull'energia a Conegliano, contratti decennali a spesa zero: 10 indagati, 750 clienti ingannati e un buco da 4 milioni

CONEGLIANO (TREVISO) - Una decina di indagati, 750 clienti truffati e 4 milioni da saldare. Sono questi i numeri dell’inchiesta che ha coinvolto i vertici di “Energia Italia srl”. Tutti indagati per truffa, bancarotta e peculato. Il nodo della questione riguarda i contratti di fornitura di energia elettrica, sottoscritti da privati ma anche da piccole aziende, con la società che aveva sede a Conegliano.

Ma che è fallita tre anni fa insieme alla società di servizi “Energia e Servizi srl”.

Truffa, una decina di indagati

La srl, costituita da Paride Massarenti di San Michele al Tagliamento nel 2017 per la “vendita di impianti termici, elettrici o idraulici e vendita di energia” proponeva l’installazione dei suoi impianti, ma anche la possibilità di accedere a contratti vantaggiosi per la fornitura di energia elettrica. In pratica, insieme all’impianto fotovoltaico, oppure alla caldaia nuova, veniva proposta la sottoscrizione di un contratto di finanziamento decennale che garantiva le bollette a costo zero. Il trucco, se così si può chiamare, riguardava la detrazione fiscale che lo Stato metteva a disposizione per chi dotasse la propria abitazione o la propria fabbrica di sistemi “verdi” o quantomeno meno inquinanti per il riscaldamento degli ambienti interni. Peccato che questi sgravi siano ammissibili per l’impiantistica ma non per la quota di energia. Le promesse allettanti della società coneglianese hanno convinto una platea di 750 clienti che, di fatto, non hanno pagato la fornitura di energia, tra il 2017 e il 2019. Adesso, però, i nodi vengono al pettine. La Finanza sta facendo partire in questi giorni i solleciti a tutti i clienti della “Energia Italia srl” perchè paghino le bollette che non hanno mai pagato. Conticini salati che i privati, ma anche le piccole aziende, si trovano a dover saldare. Si parla di detrazioni fruite indebitamente per un ammontare di 4 milioni di euro. Un bel conticino che, però, non si sommerà a pendenze penali. I clienti, infatti, non rischiano denunce.

Il canone Rai

L’inchiesta, seguita dalla Procura del Tribunale trevigiano, è alle battute finali. Verrà chiusa quanto prima con la richiesta del rinvio a giudizio dei soggetti a capo della srl. Accusati di truffa nei confronti dei clienti, di bancarotta e di peculato perchè nei contratti registrati con i clienti veniva incamerato pure il canone Rai. Cifre modeste se prese singolarmente in quanto si parla di 9 euro al mese a persona. Ma se si moltiplica la somma per la platea di clienti e per gli anni complessivi, allora i conti cambiano e la cifra diventa ragguardevole. Ma c’è un altro aspetto sotto la lente della Procura. C’è, cioè, il sospetto che a finanziare questo castello di bugie ci fosse uno schema truffaldino dove i nuovi clienti finanziavano i primi che avevano sottoscritto. Una specie di schema Ponzi, già venuto alla ribalta per la truffa in criptovalute della Nft. A mettere il dito in una intricata ragnatela di promesse, contratti e richieste di pagamenti della Finanza, ci avevano pensato anche trasmissioni come Report e Striscia la notizia. Adesso però, a pagare i conti più salati, potrebbero essere i singoli clienti che speravano di risparmiare sulla bolletta e si troveranno, invece, a dover saldare tutti i conti.

Ultimo aggiornamento: 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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