Stipendi più ricchi ai sindaci, Conte raddoppia la busta paga: «Adeguata alle mie responsabilità»

Giovedì 28 Settembre 2023 di Mauro Favaro
il sindaco di Treviso Mario Conte

TREVISO - Il 2024 porterà un aumento nelle buste paga dei sindaci. La legge messa a punto durante il governo Draghi farà salire l'indennità del primo cittadino del capoluogo da quasi 4.600 a 9.660 euro lordi al mese. «È un'iniziativa che arriva dallo Stato: non siamo noi che ci aumentiamo gli stipendi - mette in chiaro Mario Conte, sindaco di Treviso -si tratta di un adeguamento pensato anche alla luce delle responsabilità sempre più alte a cui ogni amministratore locale è chiamato a far fronte.

Se i costi della politica in alcuni casi possono essere fastidiosi, questi non sono di certo rappresentati dai compensi degli amministratori locali. L'obiettivo era soprattutto quello di dare dignità ai sindaci dei Comuni più piccoli». Conte parla anche come presidente di Anci Veneto, l'associazione regionale dei municipi.

IN PROVINCIA
Oltre al capoluogo, l'indennità dei primi cittadini dei Comuni tra i 30mila e i 50mila abitanti, Conegliano, Castelfranco e Montebelluna, passerà da 3.114 a 4.830 euro. Di seguito, gli altri: da 2.788 a 4.140 euro lordi al mese nei paesi tra i 10mila e i 30mila abitanti; da 2.509 a 4.002 per i Comuni tra i 5mila e i 10mila abitanti; da 1.952 a 3.136 nei paesi tra 3mila e 5mila abitanti; da 1.659 a 2.208 euro lordi al mese nei comuni con meno di 3mila abitanti. «Non si fa politica per arricchirsi. Ma non si può nemmeno pensare che una persona possa farla rimettendoci - sottolinea Conte - ricordo che non abbiamo contributi pensionistici, che ogni forma assicurativa è a nostro carico e che le responsabilità civili e penali che gravano sulla nostra testa valgono molto di più del compenso che prendiamo. E l'adeguamento non tocca le tasche dei trevigiani, dato che è legato a un maggiore trasferimento da parte dello Stato». Il percorso è stato graduale. L'adeguamento totale è stato così suddiviso: il 45% nel 2022, il 68% nel 2023 e il 100% dall'inizio del 2024. Non tutti i municipi si sono mossi allo stesso modo. Alcuni, come Mogliano, Villorba e Paese, hanno deciso di applicare subito l'intero aumento delle indennità, attingendo dal bilancio comunale. Altri, invece, hanno preferito non anticipare i tempi per basarsi solo sui trasferimenti dello Stato, come Ponzano, Carbonera, Istrana, Roncade e Monastier.

SCELTA CORAGGIOSA
A Ponzano, in particolare, la giunta ha scelto di donare il valore dei progressivi aumenti allo stesso Comune. Il sindaco Antonello Baseggio ha già comperato di tasca propria asfalto per coprire le buche, il necessario per un concerto della rassegna di Natale e anche uno scaldabagno per una famiglia in difficoltà. A conti fatti, in un anno coprirà spese per conto del municipio fino a un totale di 3mila euro. E gli assessori (quelli che ricevono l'indennità piena, ma non solo) arriveranno a restituire 1.200 euro. Con il 2024, quando l'aumento andrà a regime, la giunta di Ponzano tornerà alla riduzione del 15% auto-applicata all'inizio del mandato. «Il nostro impegno rimane fermo tira le fila Baseggio avevamo già previsto che il 15% del nostro stipendio sarebbe rimasto in Comune. Anche se il sistema di remunerazione cambia, il nostro impegno non cambierà. Lo stipendio aumenterà con la quota parte dello Stato, ma continueremo a restituire la cifra che a suo tempo avevamo previsto di non avere, attraverso versamenti volontari al Comune, acquisiti per conto del municipio o con pagamenti diretti per sostenere le attività».
 

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