Sgai, anche duecento agenti contro il Consorzio: «Non siamo mai stati pagati»

Domenica 6 Febbraio 2022 di Giuliano Pavan
Consorzio Sgai, fatture emesse senza mai far partire i lavori
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TREVISO - Non ci sono solo circa 150 trevigiani che si sono affidati al Consorzio Sgai, ricevendo fatture nel proprio cassetto fiscale con tanto di cessione del credito d’imposta, senza mai aver visto partire i cantieri per la ristrutturazione del loro palazzo o della loro casa singola. E non ci sono nemmeno solo i tre intermediari indagati dalla Procura di Napoli per associazione a delinquere che scaricano Sgai sostenendo di non poter essere complici della presunta maxi truffa da 110 milioni di euro in quanto i loro compensi sarebbero arrivati soltanto a lavori terminati. Ora ci sono anche gli agenti. Oltre 200 quelli coinvolti a cui non è stato corrisposto un euro per le loro prestazioni nonostante le pratiche, più di 500, siano andate in porto. E dunque concluse. «Stiamo aspettando i pagamenti da novembre, e fino a questo momento il Consorzio Sgai non fa che prendere tempo». 

I CONTRATTI
Gli agenti, che fino a novembre facevano parte di una società esterna (la stessa dell’intermediario veneziano di Jesolo indagato a Napoli, con sede nel bresciano).

L’intera rete vendita era poi passata sotto il controllo diretto del Consorzio Sgai. Per gli agenti, di fatto, non cambiava nulla a livello lavorativo ed economico. I termini del nuovo contratto, dove Sgai risulta come general contractor, erano infatti chiari: per le segnalazioni del Superbonus su singole unità abitative all’agente spettava il 10% dell’importo ricavato dal Consorzio per la cessione del credito corrisposto dal committente per l’esecuzione dei lavori, percentuale che scendeva al 5% nel caso di immobili plurifamiliari e condomini. E proprio per questo, quando a fronte delle pratiche presentate (più di 3.500 dalla rete vendita, di cui soltanto 500 però risultano approvate e dunque concluse) non è seguito il pagamento pattuito, gli agenti hanno iniziato a tartassare il Consorzio di domande e richieste di saldo. 

L’INCHIESTA
Lo scoppio dell’indagine ha messo ancora più in allarme gli oltre 200 agenti di vendita, che sono in attesa di incassare le percentuali previste dal contratto stipulato con Sgai. «Si parla di tanti soldi - dice uno di loro -. Non saprei dare una cifra esatta ma siamo ben oltre il mezzo milione di euro». Alla richiesta di spiegazioni, come detto, il Consorzio ha sempre preso tempo. Ormai sono passati tre mesi. Il modus operandi, secondo gli agenti, è stato in pratica quello di utilizzare finora la rete commerciale a costo zero rimandando di mese in mese il pagamento delle percentuali fissate nel contratto. «La prima scusa è stata quello del passaggio delle rete vendita dalla vecchia società, poi c’è stato il problema dell’arresto dell’ex presidente Galloro, poi ancora il ritardo dovuto alla nomina del nuovo consiglio d’amministrazione». Lasciati passare Natale e capodanno, il Consorzio ha infine risposto loro che i pagamenti sarebbero stati sbloccati con l’arrivo del nuovo responsabile commerciale. Ma al momento ancora nulla. E tutti e 200 gli interessati sono sul piede di guerra.

Ultimo aggiornamento: 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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