Superbonus 110% e truffe. Consorzio Sgai, un sistema scoperto per caso. Il commercialista al cliente: «Vieni subito, ho trovato delle anomalie»

Lunedì 31 Gennaio 2022 di Giuliano Pavan
Foto di annawaldl da Pixabay

TREVISO - C'è chi sostiene che la cessione del credito d'imposta, anticipata rispetto all'effettiva partenza dei cantieri, fosse solo un modo per avere a disposizione il budget iniziale per avviare i lavori. E che l'improvviso rialzo dei costi di energia e manodopera, associati alla difficoltà di reperimento delle materie prime (dalle impalcature ai materiali edili) abbia fatto il resto, impedendo il rispetto dei tempi. Punto di vista plausibile, soprattutto a fronte dei numerosi cantieri che il consorzio Sgai sta portando avanti anche oggi, senza lamentele dei clienti. Ma quello che la Procura di Taranto prima, e quelle di Treviso e Napoli poi, definisce un sistema, è raccontato per filo e per segno nella denuncia del primo potenziale truffato.

Una successione di eventi identica a quella di tutti gli altri querelanti e che, secondo gli investigatori, proverebbe il dolo delle condotte. E fa specie il fatto che il modus operandi sia stato scoperto quasi per caso.

Superbonus 110% e anomalie: ristrutturazione truffa

Il primo querelante abita a Taranto e compirà 47 anni a luglio. Ma ne aveva 45 quando decise di ristrutturare la propria abitazione usufruendo del Superbonus 110%. Si è rivolto così a un'agenzia di assicurazioni per istruire le pratiche relative a un'analisi preliminare per la valutazione del possesso dei requisiti. Era il novembre 2020 quando l'assicuratore, assieme a un collaboratore di una società bresciana (il titolare è uno dei tre intermediari indagati sia a Taranto che a Napoli, il 50enne veneziano di Jesolo, ndr), hanno effettuato il sopralluogo e i rilevamenti fotografici. A distanza di qualche giorno, racconta l'uomo nella denuncia, l'assicuratore si è ripresentato a casa sua per la compilazione di una scheda d'incarico di pre analisi (attenzione: non un contratto per i lavori, ndr), e ha riscosso 300 euro. La pratica gli sarebbe stata inviata in seguito. Ma a gennaio 2021 ancora nulla. Il 47enne chiese spiegazioni, venne poi contattato dal collaboratore della società bresciana che gli riferiva che mancava qualche documento per la definizione della pratica. Si arriva a maggio: l'assicuratore, ricontattato dal 47enne, conferma che la pratica è andata a buon fine e che sarebbe stato contattato a breve da un tecnico del Consorzio Sgai per il sopralluogo definitivo.


Scoprire le anomalie sul bonus

È il 17 giugno 2021. Il 47enne torna nell'ufficio dell'assicuratore per capire lo stato di avanzamento dei lavori. È in quell'occasione che sopraggiungono i primi dubbi: vista la lungaggine dell'iter istruttorio (quasi sette mesi, ndr), l'assicuratore consiglia al 47enne di controllare il cassetto fiscale per vedere se fosse o meno presente la fattura da 300 euro del primo sopralluogo con la società bresciana: «Se non dovesse aver ancora provveduto a emetterla, possiamo revocargli l'incarico». Il 47enne va dal suo commercialista, controlla il cassetto fiscale e scopre che la fattura da 300 euro è stata emessa. Tutto a posto? No. Il giorno successivo, il 18 giugno 2021, il commercialista lo richiama: «Vieni da me, ho notato delle anomalie». Quali? Nel cassetto fiscale, oltre alla fattura da 300 euro, ne erano presenti altre due per un totale di 123.640 euro con causale I Sal come da d.l. 34/2020 emesse entrambe dal Consorzio Sgai. «Non ha alcun senso visto che non è stato effettuato alcun tipo di lavoro» afferma l'assicuratore, informato dal 47enne. Non solo: l'uomo, il 21 giugno, viene inoltre a sapere che il credito d'imposta maturato a seguito delle due fatture emesse dal Consorzio Sgai, che ammontava a 136.004 euro, risultava accettato dal 47enne e interamente ceduto. Parte dunque la richiesta di spiegazioni direttamente al Consorzio, ma l'uomo non ottiene le risposte che stava cercando. Passa qualche giorno, ed lo stesso consorzio a farsi vivo, contattando direttamente il 47enne per cercare di aggiustare le cose. E per gli inquirenti sarebbe la prova della presunta condotta illecita.

Consorzio Sgai, indagano da tre Procure. Già cento querele a Treviso


Superbonus e lavori mai iniziati

I lavori non sono ancora partiti. E le comunicazioni stanno a zero. Fino al 29 giugno: il Consorzio Sgai chiama il 47enne sostenendo che l'indomani «avrebbero provveduto a risolvere il problema relativo alla pratica di cessione del credito», mentre per quanto riguarda l'emissione delle fatture sarebbe stato necessario contattare l'ufficio commerciale. La stessa sera, però, una seconda telefonata lo avvertiva che anche il problema della cessione del credito era stato risolto, sarebbe bastato accedere al cassetto fiscale per accettare la procedura. Così il 47enne, tornato dal commercialista, ha effettivamente scoperto che il Consorzio Sgai aveva ceduto a suo favore un credito pari all'importo che risultava precedentemente ceduto dal 47enne. «La procedura mi è sembrata molto strana - ha detto l'uomo alla Guardia di finanza in sede di querela - Non ho accettato perché non avevo effettuato alcuna operazione per aver maturato quel credito».

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