PREGANZIOL - Paolo Zeriali, 47 anni, giornalista freelance di Preganziol che collabora con Telepordenone, è volato in Guinea sulle tracce del terribile virus che sta falcidiando la popolazione dell'Africa equatoriale.
E lo ha fatto per due ragioni: verificare di persona cosa c'è di vero sull'allarme planetario rilanciato anche dall'Oms e fare un servizio "sul campo" da rivendere a qualche grande network televisivo. «Non ho paura -dice - anzi, appena sono arrivato ho capito che qui è molto più facile morire sotto un'auto». Sulla situazione relativa al contagio: «I focolai sono concentrati soprattutto nelle aree rurali, la capitale Conakry è già più sicura. C'è un clima di paura, non di panico generalizzato. E comunque prima di entrare in qualsiasi locale, chiedono sempre di lavarsi bene le mani».
Ultimo aggiornamento: 19:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA E lo ha fatto per due ragioni: verificare di persona cosa c'è di vero sull'allarme planetario rilanciato anche dall'Oms e fare un servizio "sul campo" da rivendere a qualche grande network televisivo. «Non ho paura -dice - anzi, appena sono arrivato ho capito che qui è molto più facile morire sotto un'auto». Sulla situazione relativa al contagio: «I focolai sono concentrati soprattutto nelle aree rurali, la capitale Conakry è già più sicura. C'è un clima di paura, non di panico generalizzato. E comunque prima di entrare in qualsiasi locale, chiedono sempre di lavarsi bene le mani».
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