Omicidio di Vanessa Ballan a Riese Pio X. Bujar rimane in cella, le avvocate rinunciano al ricorso

Giovedì 11 Gennaio 2024 di Valeria Lipparini
Omicidio di Vanessa Ballan a Riese Pio X. Bujar rimane in cella, le avvocate rinunciano al ricorso

RIESE PIO X (TREVISO) - Era prevista per domani, venerdì, l’udienza davanti al Tribunale del Riesame che avrebbe dovuto decidere sulla misura dell’arresto in carcere di Fandaj Bujar, il 41enne accusato di aver ucciso a coltellate la 26enne Vanessa Ballan, il 19 dicembre scorso, a Spineda di Riese Pio X, nella sua abitazione di via Fornasette.

Ma non ci sarà nessuna udienza. Le avvocatesse che patrocinano il kosovaro e che avevano impugnato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, hanno rinunciato. 


NECESSITA’ DI TUTELA
«Essendo sorta la necessità di tutelare maggiormente la riservatezza della fase processuale in corso, si è ritenuto opportuno rinunciare all’istanza di riesame presentata» ha fatto presente il legale Chiara Mazzoccato. Lei, insieme alla collega Daria Bissoli, aveva ricorso ai giudici veneziani ritenendo che l’impianto accusatorio con cui la Procura ha ottenuto dal gip l’arresto di Bujar, non reggesse. Ora hanno deciso di rinunciare al ricorso che, se preso in esame, avrebbe portato a una pronuncia dei giudici sull’arresto in un caso di femminicidio, valutando l’impianto accusatorio costruito dalla Procura che ha portato in carcere l’omicida. Il giudice Carlo Colombo aveva convalidato il fermo del 41enne indicando, tra le motivazioni, il pericolo di fuga oltre all’inquinamento probatorio e alla possibile reiterazione del reato ai danni di altre donne alla luce di quella che è stata definita «gelosia patologica». Nel castello accusatorio c’è anche la telefonata fatta da Bujar al 112 in cui diceva «Ho fatto qualcosa di brutto». È stata intesa dalla Procura come una sorta di confessione. Le avvocatesse, presentando il ricorso, in merito alla telefonata in cui Bujar prospettava di costituirsi il giorno seguente, sottolineavano: «La Procura di Treviso ha espresso le proprie posizioni, ma ci sono moltissimi elementi ancora da chiarire. Le indagini sono tuttora in corso e non tutto nella narrazione emersa in questi giorni corrisponde al vero».


LE INDAGINI
Intanto, continuano le indagini concentrate sugli apparecchi telefonici di Vanessa e di Bujar. In Procura sono arrivati i primi esiti che riguardano i tabulati relativi alle telefonate partite da entrambi i cellulari, soprattutto nel periodo successivo alla denuncia che Vanessa aveva presentato in Procura contro Bujan. Mentre sono attese per fine mese le risultanze relative ai contenuti dei cellulari, compreso i messaggi whatsapp e le foto che avrebbero potuto scambiarsi la vittima e l’omicida. E sempre per fine mese è attesa la perizia eseguita dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli sul feto che Vanessa portava in grembo per stabilirne la paternità.

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