Omicidio di Maserada sul Piave. Accusato di aver accoltellato a morte Aymen Adda Benameur: «Oggi Elia Fiorindi dirà la sua verità»

Giovedì 11 Gennaio 2024 di Valeria Lipparini
Omicidio di Maserada sul Piave. Accusato di aver accoltellato a morte Aymen Adda Benameur: «Oggi Elia Fiorindi dirà la sua verità»

MASERADA SUL PIAVE (TREVISO) - Elia Fiorindi sarà stamattina in Tribunale, davanti al giudice dell’udienza preliminare, assistito dall’avvocato Fabio Crea. Si decide oggi, infatti, se il 19enne accusato di omicidio potrà essere ammesso al giudizio abbreviato condizionato, con relativo sconto di pena. Arriverà da casa, senza scorta, pronto a dire la sua verità. In udienza ci saranno anche la mamma e il papà di Aymen Adda Benameur, il 17enne che secondo l’accusa è stato ucciso a coltellate dallo stesso Fiorindi l’11 maggio scorso a Varago di Maserada. Alla base dell’omicidio ci sarebbe stata una discussione scaturita per uno scambio di droga.

I genitori del 17enne si costituiranno parte civile proprio stamattina, assistiti dall’avvocato Luciano Meneghetti.


FIORINDI IN UDIENZA
«Fiorindi è pronto a dire la sua verità che, peraltro, ha sempre detto dal primo momento, dando la possibilità alla parte civile e al giudice di confrontarsi sugli aspetti più critici della vicenda» sottolinea l’avvocato difensore Fabio Crea. Che ha fatto richiesta, in sede di abbreviato, di acquisire al fascicolo del pubblico ministero i rilievi fotografici eseguiti al momento della tragedia. «Nel fascicolo mancano le fotografie dello stato dei luoghi scattate dalle forze dell’ordine e del cadavere. Si tratta di elementi fondamentali assenti in questo momento e che normalmente vengono a documentare nell’immediatezza del fatto quella che è la situazione oggettiva». L’avvocato Crea sottolinea: «A otto mesi dall’omicidio mancano documenti fondamentali per l’attività difensiva. Immagino che non siano stati allegati per una svista, ma ho chiesto che vengano acquisiti prima dell’inizio di ogni discussione processuale». Se così non fosse il legale di Fiorindi è pronto a chiedere un rinvio d’udienza. «Stamattina, in fase di udienza davanti al gip, non si aprirà la fase dibattimentale, ma quando si arriverà al processo è opportuno che il fascicolo sia completo. Non conoscendo tutti gli elementi di investigazione non posso sapere cosa è utile per l’imputato. Prima di esprimere delle considerazioni è necessaria la conoscenza».


LE RICHIESTE
L’avvocato, in sede di richiesta di abbreviato condizionato, ha altresì chiesto al gip che venga acquisita una relazione eseguita da un istituto di investigazione privato che ripercorre gli eventi di quel tragico 11 maggio, oltre alla visione del video che riprende gli istanti dell’accoltellamento in contraddittorio. Il legale conclude: «Fiorindi aveva già rilasciato dichiarazioni ai carabinieri che lo avevano arrestato e immediatamente dopo al pubblico ministero con dichiarazioni spontanee senza l’assistenza del difensore. Dichiarazioni che ha reiterato e confermato davanti al giudice nell’udienza di convalida, questa volta alla presenza del difensore. Ovviamente, siccome le sue dichiarazioni hanno trovato riscontro nella documentazione acquisita dal punto di vista investigativo, andrà a riconfermare quanto detto». Cioè che si sarebbe difeso dall’aggressione di Aymen che lo avrebbe affrontato con un coltello che, però, non è mai stato trovato. Mentre l’avvocato di parte civile Meneghetti ha depositato una consulenza contrapposta. La parola adesso spetta al giudice.

Ultimo aggiornamento: 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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