Una navetta elettrica per collegare il centro di Treviso e l'aeroporto Canova: ecco come sarà

Domenica 6 Novembre 2022 di Paolo Calia
Aeroporto Antonio Canova collegamento al centro con un bus navetta elettrico

TREVISO - Negli ultimi giorni ci sono stati dei colloqui per parlare di modalità tecniche e fattibilità. E la conclusione è stata: si va a avanti, ma per arrivare all'equilibrio tra fattibilità tecnica e sostenibilità economica bisogna pensare a un prolungamento del tracciato. A Ca' Sugana resta più attuale che mai il progetto del people mover, la monorotaia tra centro storico e aeroporto su cui il sindaco Mario Conte punta molto.

E l'idea su cui si lavora adesso è di aggiungere al percorso iniziale anche un prolungamento dalla stazione ferroviaria a Lancenigo. Questo sviluppo rimanda però ogni atto concreto a dopo le elezioni della primavera del 2023, quando la nuova giunta dovrà decidere come procedere.

La proposta

Intanto negli uffici di Ca' Sugana si lavora sulla prima, e finora unica, proposta di tracciato presentato dalla Intamin-Trasportation, società svizzero-tedesca, leader nella realizzazione di mezzi per il trasporto urbano. Il percorso, lungo cui dovrà essere stesa la monorotaia con mini vagoni totalmente elettrici, si snoda per 4,3 chilometri con due capolinea: uno alla stazione ferroviaria e uno davanti all'aeroporto Canova. Poi ci sono le fermate intermedie al parcheggio Miani, al mercato ortofrutticolo delle Stiore, nell'area della Treviso Servizi prima della tangenziale e poi, appunto, al Canova. I tecnici del Pums hanno ribadito che l'opera, sulla carta, resta molto interessante ma per essere pienamente sostenibile deve essere maggiormente calata nella rete della viabilità cittadina e non solo considerata una struttura turistica a favore dell'aeroporto. In poche parole: deve essere più grande. Attualmente il costo stimato per i 4,3 chilometri si aggira attorno ai 50 milioni di euro.

L'osservazione

«Allo stato attuale - spiega il vicesindaco Andrea De Checchi - la riflessione che stiamo facendo è capire quale possa essere la dimensione migliore dell'opera. A oggi par di capire che la sostenibilità sia maggiore con un tracciato più lungo, quindi non solo dalla stazione dei treni, che con la riqualificazione in corso si presta benissimo al multi mobilità, all'aeroporto. Ma anche dalla stazione a Lancenigo. Si spenderebbe qualcosa in più per avere però una struttura migliore». E non a caso il sindaco Mario Conte parla di una mini-metropolitana di superfice «che vada a toccare quanti più punti di interesse possibili. L'ideale sarebbe partire da Spresiano e arrivare a Quinto passando per il Sant'Artemio, le scuole, lo scalo Motta, l'ospedale Ca' Foncello, la stazione di Treviso, la stazionetta di Santi Quaranta, l'area dogana e il Canova. Più punti tocca, più diventa attrattiva. Vuol dire offrire un mezzo alternativo alla macchina per tantissime persone». La Intamin-Trasportation, nei giorni scorsi, ha fatto ufficialmente sapere al Comune di essere intenzionata a partecipare all'eventuale gara per un project financing che, considerati gli importi e la complessità dell'opera, non potrà che avere respiro europeo. Ma se ne riparlerà a partire dalla seconda metà del 2023.
 

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