Il turismo decolla a Treviso: le colline dell'Unesco e la città trainano la ripresa

Domenica 6 Novembre 2022 di Mauro Favaro
Il turismo decolla a Treviso: le colline dell'Unesco e la città trainano la ripresa

TREVISO - Risalire la china sul fronte del turismo è dura. La Marca è la maglia nera del Veneto per quanto riguarda il recupero dei numeri registrati prima dell’emergenza Covid. Ma Treviso, intesa come capoluogo, e il cuore delle colline del Prosecco trainano la ripresa. Tra gennaio e luglio di quest’anno, come certificato dal sistema statistico regionale, la provincia ha contato l’arrivo di 391mila turisti. Ancora il 33% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, quando era stata superata quota 585mila. Mancano all’appello quasi 194mila turisti. In nessun’altra provincia del Veneto il recupero è così lento. «Serve una rinnovata progettualità che coinvolga tutti – spiega Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, l’associazione regionale dei Comuni – bisogna pensare a modi innovativi per promuovere il territorio nel suo complesso».

LA PROVINCIA

I gruppi intercomunali di organizzazione di gestione della destinazione turistica (Ogd), quelli che dovrebbero appunto promuovere i vari aspetti della Marca, oggi sembrano faticare. Alcuni hanno perso pezzi. Quinto, ad esempio, è uscito per poter investire la quota di adesione del 25% della tassa di soggiorno, pari a più di 20mila euro all’anno, direttamente nel proprio territorio. «Gli Ogd non funzionano troppo. È necessario rimettere un po’ di ordine – fa il punto Roberto Fava, consigliere provinciale con delega al turismo – funzionano bene dove c’è un tema chiaro sul quale puntare, come il mare o i laghi». «Le esigenze turistiche della Marca, composta da 94 comuni, sono variegate – aggiunge – bisogna tirare le fila e definire un messaggio turistico univoco per tutta la provincia». Il Sant’Artemio non ha più la delega diretta al turismo. Sostanzialmente opera con funzioni di rappresentanza e gestione delle iniziative regionali. Pur senza la possibilità di investire, comunque, le idee non mancano. La principale oggi è puntare sul cicloturismo, settore quanto mai in espansione che coinvolge l’intero territorio. «Il turismo si è rimesso in moto – dice Fava – dobbiamo ripartire da qui per recuperare la percentuale ancora mancante».

LA CITTA’

Le basi ci sono. A partire dalla città di Treviso. Solo a luglio sono arrivati più di 15.200 turisti. Per un totale di oltre 78mila nei primi sette mesi dell‘anno. Di fatto quasi l’85% dei turisti dello stesso periodo del 2019. L’incremento si fa sentire anche nelle entrate comunali legate alla tassa di soggiorno: sono già aumentate del 148% rispetto all’anno scorso. «Le nostre iniziative come Comune, l’attività del consorzio del Prosecco e la collaborazione con Ryanair ha portato a dati clamorosi in città – sottolinea Conte – e la conferma sta arrivando anche dagli albergatori».

LE COLLINE

Vanno ancora meglio i 12 comuni che fanno parte della “core zone” del patrimonio mondiale delle colline del Prosecco. Non solo si è recuperato il terreno perso causa Covid, ma si è andati pure oltre. Tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto, sempre tra gennaio e luglio, sono arrivati più di 56.100 turisti. Praticamente il 7% in più rispetto a tre anni fa. Nelle zone più periferiche si resta ancora sotto al 2019. Ma nel complesso i 29 comuni delle colline del Prosecco Unesco hanno ormai completato il recupero. Vale anche per le presenze. E qui si apre un altro capitolo riguardante la città di Treviso. I turisti che arrivano nel capoluogo, in sintesi, tendono a fermarsi qualche notte in più rispetto al passato. «Il salto di qualità che abbiamo fatto sta proprio nell’allungamento delle permanenze: la media arriva ormai a tre notti – specifica il primo cittadino – è in corso un’efficiente promozione territoriale attraverso la campagna portata avanti con Ryanair, che va a intercettare i turisti direttamente a casa loro, non appena cliccano Treviso. La programmazione dei voli, con biglietti andata e ritorno offerti per Treviso a distanza di tre o quattro giorni, fa il resto». A tutto ciò si aggiungono i visitatori. «Negli ultimi cinque fine settimana abbiamo registrato da 180mila ai 250mila persone in città – evidenzia il sindaco – c’è una programmazione di eventi di altissima qualità. Treviso ha un respiro sempre più internazionale». A proposto, Save/AerTre, la società che gestisce l‘aeroporto Canova, ha appena annunciato che tra gennaio e ottobre si è tornati a 2,2 milioni di passeggeri in transito. A fine anno si salirà a 2,8 milioni. Pari all’86% dei flussi del 2019, prima dell’epidemia. E Ca’ Sugana attende anche il ritorno del volo da e per Londra a Treviso (adesso è a Venezia). «Torna, torna», assicura Conte. Si attende l‘annuncio ufficiale.

Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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