Raid dei ladri sul Montello: case devastate e terrore, portato via anche il primo dentino

Mercoledì 22 Novembre 2023
Ladri sospetti fotografati a Giavera

MONTEBELLUNA Una razzia. Che non ha risparmiato nulla, neppure il primo dentino di una mamma. Una banda di ladri, dopo le 18 di lunedì, ha devastato varie abitazioni lungo le prese del Montello: in via General Fiorone e in via Brigata Campania sul versante Montebellunese, in via Medaglie d’Oro sul versante Crocetta.

E la proprietaria di una delle abitazioni, nella disperazione più totale, racconta in lacrime la devastazione di cui la sua casa e i suoi beni, dal valore affettivo prima che economico, sono risultati vittima.

LA VITTIMA

«Mi hanno devastato la casa -racconta- sono ancora scossa perché ho trovato il disastro. Mi hanno portato via di tutto. È successo fra le 18.20 e le 20.30. Quando sono salita al piano di sopra ho visto subito l’accaduto e ho cominciato ad urlare. Temevo fossero ancora dentro. I carabinieri sono arrivati nel giro di mezz’ora constatando l’accaduto. Mi hanno detto che i ladri erano stati in altre due case, sulla presa 18, la 17 e la 15. Nelle altre case li hanno ripresi con le telecamere: avevano berretti, cappellini e guanti. Hanno fatto razzia. Per quanto riguarda la nostra casa, i nostri vicini non hanno sentito nulla. I ladri avevano flessibile e hanno tagliato la porta di netto dopo aver aperto quella della veranda con il piede di porco. È stato il disastro. I danni morali sono devastanti, ma anche quelli economici. Mi hanno portato via tutto quello che avevo d’oro e d’argento». Fra gli oggetti rubati ci sono i pezzi di vita di una famiglia. «Da noi - prosegue la proprietaria - c’è la tradizione di incapsulare in oro il primo dentino. Lo hanno portato via. Lo stesso vale per i para capezzoli in argento, per l’orologio che mi aveva regalato mia nonna che è morta e per tutto il resto. Sono i ricordi di una vita». I sospetti si moltiplicano. «Ripensandoci -prosegue- mi torna alla mente un furgone bianco. Ora comunque ci blinderemo ancora di più; abbiamo paura che tornito. Questa banda fa paura: erano almeno in tre, forse in quattro, come si può ricavare dalle orme di scarpe sporche di fango lasciate nelle stanze». E un’altra residente, convinta che i ladri arrivino a piedi dai campi, aggiunge: «Bisogna prestare attenzione perché per portare quegli attrezzi di certo camminano tra le prese con borse da operai per essere eventualmente scambiati per operai».

L’ALLERTA

Che l’allerta sia massima è indubbio. Basti pensare al post pubblicato ieri sulla pagina Facebook Noi di Giavera. Vi vengono immortalati due giovani fuori da un’abitazione, con un eloquente messaggio: «Attenzione, persone sospette in vicolo Primo Levi e vicolo Aldo Moro». E il post, con relativa foto, ha superato, in un passaparola virtuale, le cinquanta condivisioni. Nella convinzione che la prima forma di controllo arrivi dai vicini di casa. 

Ultimo aggiornamento: 16:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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