MONTEBELLUNA - Bollette non pagate. Italgas spegne il riscaldamento per una settimana. Solo ieri sera, dopo sette giorni trascorsi al freddo polare, costretti a riscaldarsi con stufette e coperte battendo i denti anche alla luce delle temperature decisamente fredde, i residenti di un condominio di via Montello a Montebelluna che accoglie 22 unità abitative sono tornati a respirare, dato che il contatore è stato riattivato.
I RINCARI
L'azienda avanzava 18mila euro, frutto dei mancati pagamenti, e a farne le spese sono stati, inevitabilmente, tutti quanti. Alla base di tutti, oltre a problemi e questioni individuali, l'enorme incremento nel prezzo del gas. «Le bollette arrivate - prosegue l'amministratrice - per quanto riguarda il gas erano doppie rispetto allo scorso anno, così non tutti sono riusciti a farvi fronte; inoltre Italgas non consente rateizzazioni. Di conseguenza ci si è trovati in una situazione difficile». Ora, il problema è stato momentaneamente superato, ma non è stato certo risolto a tempo indeterminato. «Le bollette arrivano una volta al mese e dobbiamo vedere come andrà il quadro generale. Per il momento, per far fronte alla situazione, abbiamo dovuto alzare il preventivo di spesa rispetto allo scorso anno. La bolletta di novembre arriverà in gennaio e ci auguriamo di non ritrovarci nella stessa situazione di questo mese».
IL QUADRO
«I solleciti per il pagamento delle bollette della luce e del gas in questo periodo sono aumentati del 20% rispetto alla media della stagione». A dare la dimensione di ciò che sta succedendo nella Marca è Maurizio Ceschin, presidente di Anaci Treviso, l'associazione degli amministratori condominiali. Sono sempre di più gli inquilini, ma anche i proprietari di appartamenti, che non riescono a far fronte alle maxi bollette collegate al riscaldamento. E in molti casi la strada è segnata. Dopo i solleciti formali, scattano i decreti ingiuntivi. Senza una risposta, di seguito, si passa al pignoramento. «Il timore è che si arrivi a un'ondata difficilmente gestibile sottolinea Ceschin oggi molte persone ci dicono che stanno attendendo la tredicesima. Con quest'ultima si ripropongono di saldare il conto, o almeno una quota parte, relativo al costi energetici». Resta da capire quanti effettivamente riusciranno a rimettersi in pari. Nel frattempo gli amministratori di condominio stanno cercando di gestire la situazione senza strappi. In particolare quando si trovano di fronte a famiglie che nel tempo hanno sempre pagato regolarmente ogni rata. «Soprattutto in casi del genere c'è un contatto specifico con le persone interessate conclude Ceschin le situazioni vengono valutate in modo ancora più puntuale quando riguardano inquilini che si sono sempre comportati al meglio nel rispetto delle scadenze». Anche le difficoltà economiche temporanee, però, possono essere pesanti. In primis perché è di fatto impossibile prevedere la loro evoluzione. E non da ultimo perché alla fine bisognerà comunque far quadrare i conti.