Caro energia, sport alle prese con le maxi-bollette: chiusure e nuove tariffe nelle piscine

Padova, il mondo dello sport alle prese con gli aumenti dei costi

Domenica 4 Dicembre 2022 di Gabriele Pipia
I costi dell'energia lievitati stanno pesando fortemente

PADOVA - Il nuoto? La pallavolo? La pallacanestro? No, la disciplina più praticata dai gestori degli impianti sportivi padovani oggi è l’equilibrismo. Da una parte i costi sempre più alti e dall’altra la necessità di proseguire l’attività. Come fare? Se lo stanno chiedendo tutti e molti sono già intervenuti. «Abbiamo dovuto ritoccare le tariffe, abbiamo introdotto le luci soffuse, stiamo valutando di mettere i phon con il gettone a pagamento e durante le feste di Natale sospenderemo l’attività. Non l’avevamo mai fatto ma ora risparmiare è l’unico modo per resistere» ammette Daniela Bardelle, titolare della piscina Padova Nuoto alla Paltana, mentre rilegge i numeri alle stelle delle ultime bollette di luce e gas. Come lei tantissimi altri gestori di piscine, palestre e tensostrutture sportive. L’impennata dei costi è evidente da mesi ma l’inizio della stagione fredda ha peggiorato la situazione e molti ora hanno deciso inevitabilmente di agire. 
 

LA POSIZIONE
Dino Ponchio, presidente regionale del Coni, nel suo ufficio allo stadio Euganeo riceve quotidianamente segnalazioni di situazioni di difficoltà. Parla tenendo in mano un foglietto colmo di appunti. «Guardi questa piscina cittadina: a settembre 2019 pagava di energia 7.000 euro mensili mentre lo scorso settembre è arrivata a quota 13.600. E poi questa nella zona termale? È passata addirittura da 9.800 a 23.600. La situazione sta diventando insostenibile».
Poi il presidente allarga il concetto: «Le piscine vivono il problema più grande ma non l’unico. Penso anche a tutti i piccoli impianti di altro genere nei quartieri. I Comuni si stanno accollando tante spese ma ora serve un intervento importante del governo. Intanto gli effetti già li vediamo: tante società hanno già dovuto ritoccare le tariffe del 10, 20 o 30% ma avanti così si rischia che le quote di frequenza debbano essere triplicate. E ci sono già tanti impianti che stanno decidendo di mettere docce e phon a pagamento. Servono sostegni, lo sport produce il 3,5% del pil nazionale e non va dimenticato».
 

LA SITUAZIONE
In tutta la provincia di Padova gli impianti sono centinaia. La situazione interessa maggiormente gli sport al chiuso e quindi le piscine (in assoluto le strutture più energivore) e le palestre. Ma non solo: anche gli spogliatoi di una squadra di calcio e di rugby devono essere riscaldati. Nella stragrande maggioranza dei casi sono i Comuni a farsi carico delle utenze e le società che hanno in gestione gli impianti contribuiscono con una quota che può andare dal 15 al 40%. Il problema però in ogni caso è a cascata e rischia di ricadere anche su atleti e famiglie che potrebbero vedersi aumentare le tariffe. È quello che sta accadendo sempre più spesso. 
 

LE TESTIMONIANZE
«Le bollette sono raddoppiate e in qualche modo bisogna pur intervenire - continua Bardelle -. Rispetto alla stagione precedente la tariffa è passata da 60 a 70 euro mensili, quindi l’aumento è in media di un euro a lezione. Inizialmente avevamo pensato di chiudere per l’intero mese di dicembre, poi abbiamo fatto uno sforzo optando per la sospensione dell’attività solo nel periodo natalizio sperando che nel frattempo arrivino aiuti». 
Mario Taglia gestisce la piscina di Conselve, si trova anch’egli a pagare bollette raddoppiate e sottolinea: «Da noi i phon erano già a pagamento mentre il ritocco alle tariffe lo abbiamo fatto a settembre, non c’erano alternative. Ora la proiezione dei costi che avremo tra gennaio e marzo fa paura. Avevamo pensato pure ad un importante periodo di chiusura, ora stiamo valutando insieme all’amministrazione di ridurre al minimo la chiusura che si limiterà probabilmente alle classiche vacanze natalizie».
 

IL PRIMO
Si era mosso per primo Dimitri Barbiero che gestisce tre piscine tra Padova (Plebiscito e Nuoto 2000) e Piove di Sacco. «Al Nuoto 2000 la piscina coperta è chiusa per tutta la stagione invernale e riapriremo solo a marzo, perché davanti a certe bollette non ci sono alternative. Per quando riguarda gli altri due nostri impianti - spiega - ci siamo riqualificati dal punto di vista energetico puntando su fotovoltaici, pannelli solari e recupero del calore dell’acqua. Questi interventi ci fanno essere più fiduciosi. Già a settembre abbiamo aumentato le tariffe del 10% e non vogliamo più ritoccarle, anzi: stiamo proponendo pacchetti legando la piscina alla palestra o al tennis pur di tenerci i nostri affezionati clienti. E intanto abbiamo costruito due nuovi campi da tennis e altri quattro da padel. Alla crisi energetica e ai problemi delle piscine abbiamo risposto anche così». 

 

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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