Sanità, a Treviso liste d'attesa azzerate entro la fine dell'anno

Lunedì 19 Giugno 2023 di Mauro Favaro
Sanità, a Treviso liste d'attesa azzerate entro la fine dell'anno

TREVISO - Abbattere le liste d’attesa per visite ed esami di quasi il 90% nei prossimi sei mesi. È questo il nuovo obiettivo fissato dall’Usl della Marca. Possibile nonostante la pesante carenza di camici bianchi? Sì, perché ora la Regione ha stanziato 5 milioni di euro in più (su 31 milioni a livello veneto) per pagare prestazioni aggiuntive proprio con l’obiettivo di ridurre le attese. «Grazie a questo investimento, e grazie alla collaborazione dei nostri medici, dei nostri infermieri e di tutto il personale, contiamo di azzerare le liste d’attesa entro la fine dell’anno – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria – stiamo parlando complessivamente di 25mila prestazioni: da qui alla fine dell’anno scenderemo fino a 3mila. Dopo aver già azzerato le liste d’attesa per la priorità B (entro 10 giorni, ndr), ora ci concentreremo sulle priorità D e P».


LA LISTA DELLE PRIORITA’
Per le prime, da garantire entro 30 giorni, si punta a tornare a rispettare appieno le scadenze. Di pari passo si lavorerà anche sulle prescrizioni con priorità P (entro 60 o 90 giorni), che rappresentano forse il nodo più grosso. «Puntiamo a ridurle almeno del 50% entro la fine dell’anno», specifica il direttore generale. Quanto si aspetta oggi? A livello generale si è arrivati ad attendere sei mesi per un’ecografia. Quasi altrettanto per una risonanza magnetica. Mentre per un intervento di cataratta si è da poco scesi sotto l’anno. È già stato recuperato parte del terreno inevitabilmente perduto durante l’emergenza Covid. Ma la strada è ancora lunga. Gli sforzi però non mancano.


ORE DI STRAORDINARI
Le nuove prestazioni aggiuntive si aggiungono al piano che ha previsto 3mila ore di straordinari da parte del personale delle radiologie. Quest’ultimo settore è tra quelli più in difficoltà a causa dell’enorme mole di richieste. Il 30 giugno al Ca’ Foncello arriverà la nuova Tac mobile per evitare interruzioni del servizio durante i traslochi dei reparti, con annesso spostamento delle grandi macchine, nel monoblocco della nuova cittadella sanitaria. Per l’ospedale di Montebelluna, inoltre, è appena stata timbrata una spesa da oltre 122mila euro per affidare alla società cooperativa Anthesys Servizi la copertura esterna di 85 turni da 12 ore ciascuno proprio nell’ambito della guardia radiologica. Non c’erano alternative «vista la situazione di carenza di personale medico – sottolineano dall’azienda sanitaria – e stante la necessità di garantire il servizio di guardia radiologica, considerata l’urgenza di garantire prestazioni essenziali e indifferibili a favore dell’utenza».


IL NODO ORGANICO
Il puzzle è complesso. Oggi l’Usl trevigiana conta anche l’assenza di 14 psichiatri (ce ne sono 32 su 46). E in questo contesto si inserisce pure la guerra tra psicologi che ha portato la giustizia amministrativa a congelare l’esito dell’ultimo concorso. L’azienda sanitaria contava di inserire 25 professionisti nei settori che fanno capo al dipartimento di Salute mentale. Ma non è stato ancora possibile. Restando in tema di carenze, mancano anche 12 pediatri all’interno degli ospedali trevigiani. «Ma grazie allo sforzo di tutti riusciamo comunque a garantire un servizio qualificato. Sul fronte della pediatria, in particolare, stiamo creando un gruppo che gira tra i vari ospedali proprio creare un team qualificato e omogeneo di professionisti che sanno affrontare qualsiasi situazione, anche negli spoke (cioè non solo al Ca’ Foncello ma anche negli altri ospedali della provincia, ndr) – tira le fila Benazzi – e alla fine del 2024, come abbiamo già evidenziato, non ci saranno più problemi: avremo tutti gli specialisti necessari e, di conseguenza, ci sarà la possibilità di lavorare al meglio».

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