«Infemieri chiamati al lavoro anche nel loro giorno di riposo»

Martedì 13 Giugno 2023 di Loris Del Frate
«Infemieri chiamati al lavoro anche nel loro giorno di riposo»

PORDENONE/UDINE - Non deve essere una regola, anzi, il riposo è fondamentale per ritemprare fisico e psiche soprattutto per chi lavora in ambiti delicati come quello della sanità.

Ma se proprio deve succedere, allora è meglio essere pagati di più per compensare una fatica supplementare che pesa parecchio. E così tra le organizzazioni sindacali del Friuli Occidentale e il direttore dell'azienda sanitaria Friuli Occidentale, Giuseppe Tonutti, è stato sottoscritto un accordo sindacale che potrebbe pure essere considerato "sperimentale".


LE FERIE
Il "patto" nasce per la mancanza di infermieri a lavorare nei reparti e per la necessità di garantire le ferie a chi, giustamente, deve cercare di tirare il fiato. Il problema è che - nonostante gli arrivi di personale del comparto al Santa Maria degli Angeli e nei servizi sanitari territoriali - i numeri restano decisamente tirati e la coperta corta. E così per garantire le ferie sarà necessario - lo ha riconosciuto la stessa Azienda - far rientrare gli infermieri che sono a casa per il loro meritato turno di riposo. Ovviamente non capiterà sempre, ma decisamente questa è una opzioni più gettonate per coprire i buchi in organico e garantire l'operatività del servizio. In pratica (toccherà un pò a tutti) per fare in modo che i colleghi stiano casa, sarà necessario in più occasioni rientrare dal riposo. Un massacro.


L'INDENNIZZO
Nel corso dell'incontro che si è tenuto nelle settimane scorse per definire i piani ferie delle strutture sanitarie della provincia, il sindacato ha alzato la posta. Rientro? Meglio se non si fa, ma se dovesse capitare almeno venga pagato di più. E così l'accordo è stato trovato su 35 euro l'ora per gli infermieri. Ovviamente i soldi non cancellano la stanchezza, ma almeno consentono di lavorare con una prospettiva economica migliore. Certo, il riposo vale molto di più, soprattutto a fronte del fatto che in carenza di organico le ore sono pesanti, ma questa sperimentazione potrebbe almeno riconoscere quanto preziosa è l'opera del personale del comparto in sanità.


GLI ORGANICI
C'è subito da dire che con il piano ferie saranno ridotti i servizi, alcuni saranno accorpati, altri tagliati in maniera drastica, ma in ogni caso l'ospedale e i suoi reparti non può certo chiudere. Saranno ridotti gli interventi chirurgici programmati con la chiusura di alcune sale operatorie per poter dare il cambio, saranno ulteriormente "cancellati" posti letto e anche l'operatività negli ospedali di rete andrà avanti con il freno a mano tirato. Stesso discorso per il territorio.


IN CRISI
Sono almeno tre all'ospedale di Pordenone i Servizi che stanno soffrendo più di altri. Parliamo dell'Emergenza con il pronto soccorso in sofferenza, il Materno infantile, l'Ostetricia e la Pediatria. Non sono in buone acque neppure nell'area della salute mentale e poi c'è il grosso problema dei radiologi (se ne andranno due anche a settembre) allungando le liste d'attesa delle diagnostiche.


I RINFORZI
Vero che da qualche mese sono arrivati una quindicina di infermieri, ma non sono certo sufficienti per coprire i buchi che già esistevano, Di fatto non bastano neppure per sostituire chi va in pensione chi, invece, sceglie di passare alla "concorrenza" della sanità provata. A luglio dovrebbe arrivare un'altra boccata di ossigeno con nuovi rinforzi in corsia, tutto bene, ma siamo comunque lontano dal trovare la soluzione ottimale che nessuno, allo stato, è in grado di dire quando potrà arrivare.


IN REGIONE
Pur variando gli addenti il risultato non cambia per le altre strutture sanitarie della Regione, Udine in particolare dove - tra l'altro - il territorio è decisamente più grande e difficile da controllare. Anche al Santa Maria della Misericordia la situazione è più o meno la stessa di Pordenone con un problema maggiore nell'area dell'Emergenza causato, anche dall'afflusso decisamente più consistente. Va un po' meglio a Trieste (fatta salva l'Emergenza che è in difficoltà in tutti gli ospedali), ma la carenza di personale e la fuga sono costanti che per ora non hanno trovato una soluzione.

Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci