Ennesimo incidente nel tratto maledetto, Tir deviati nel centro di Cessalto. Il sindaco: «Ora basta, sono pronto a consegnare la fascia al prefetto»

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Gianandrea Rorato
il sindaco Emanuele Crosato

CESSALTO - La cabina di guida schiacciata contro il Tir che lo precedeva: un camionista croato perde la vita nello schianto sull'autostrada A4. L'ennesimo incidente, un maxi tamponamento tra mezzi pesanti, si è verificato ieri pomeriggio, 13 dicembre, verso le 17 nel tratto maledetto della A4, quello compreso tra gli svincoli di Cessalto e di San Stino, in direzione di Trieste. Caos sulle strade a ridosso del casello di Cessalto con traffico in tilt. Il sindaco Emanuele Crosato è subito andato sul posto: «Mi dispiace per le vittime ma il paese non ce la fa più. Sono pronto a consegnare la fascia di sindaco al prefetto».

LA DINAMICA
Il camionista polacco non si è accorto che di fronte a lui c'era praticamente un muro di Tir.

Tutti mezzi pesanti incolonnati in direzione di Trieste praticamente fermi. Uno dopo l'altro i Tir si sono accartocciati, spingendosi a vicenda, tanto che i camionisti sono rimasti intrappolati. Ben cinque gli autoarticolati coinvolti nel maxi-tamponamento. Nel botto è rimasto intrappolato anche il camionista croato, il cui corpo è finito schiacciato nella cabina di guida, accartocciata contro il rimorchio della Tir che lo precedeva. Per i soccorritori non è stato semplice riuscire a intervenire. L'autostrada, che in quel tratto è a due corsie, è stata immediatamente chiusa. Liberato da ciò che era rimasto della cabina, il camionista croato è stato estratto ormai privo di vita. Ferito in modo serio anche il collega polacco, trasferito all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Se la caverà, anche se la prognosi sarà lunga.

LE REAZIONI
Il sindaco Emanuele Crosato si è recato subito sul posto imbufalito perché per l'ennesima volta a Cessalto si è vissuta una giornata di caos. È voluto andare di persona per capire cosa fosse successo. E per cercare di verificare anche le conseguenze per le strade del paese. Ogni volta è la stessa storia: quando capita un incidente e si chiude la corsia al traffico per permettere i soccorsi, i Tir transitano attraverso il centro. Con risultati immaginabili. «L'incidente è stato mortale, siamo vicini alla famiglia in questo momento di grande dolore» esordisce Crosato. «In seconda battuta però non possiamo che constatare come, in caso di incidente grave, Cessalto deve pagare un prezzo altissimo, con la viabilità locale presa d'assalto dai Tir e dai mezzi pesanti. Anzi, stavolta è andata pure peggio perché oggi (ieri, nda) gli incidenti in autostrada a Cessalto sono stati addirittura due. In mattina era accaduto un altro tamponamento tra Tir e ancora una volta abbiamo vissuto un'altra odissea. Ho allertato la nostra Polizia locale che, unitamente agli agenti di San Donà, hanno cercato di far defluire il traffico diretto sulla viabilità interna. È stato il pandemonio. Queste non sono situazioni normali, qui è in atto un'emergenza che però va avanti da anni. Sono intenzionato a scrivere al Prefetto e a protestare, anche in maniera forte, se serve anche a restituire la fascia di sindaco. Perché così non si può continuare. A breve inizieranno i lavori per i nuovi sovrappassi autostradali, fondamentali per la realizzazione della terza corsia. Credete che Cessalto non pagherà ancora una volta questa situazione?».

I LUMINI DI DON MAURO
In paese don Mauro Gazzelli è parroco noto per porre l'accento sul problema dei morti sulle strade. In chiesa c'è un contenitore con una quarantina di nomi: quelli dei ragazzi e giovani che in paese hanno perso la vita in strada. Da due anni, a settembre, celebra una messa di fronte all'autostrada con la benedizione della statua della Madonna e con la lettura di quei nomi. E dietro ogni nome c'è la sofferenza - tutt'altro che svanita - di una famiglia. Mentre qualche settimana fa ha organizzato un'iniziativa (dal nome "Balordo a bordo") con i giovani della parrocchia per sensibilizzare alla prudenza, con tanto di incontri agli studenti dell'istituto Brandolini. «In quest'ultima parte dell'anno - spiega - gli incidenti si erano ridotti. Ma come vediamo, il pericolo è sempre dietro l'angolo. La speranza è che non accadano più. Ma è chiaro che con l'inizio dei lavori per l'allargamento dell'autostrada qui la preoccupazione è palpabile. Solo questa mattina qualcuno ha acceso due lumini nella zona della chiesa in cui ricordiamo le vittime della strada. Ebbene, quei lumini, a volte due, a volte tre o di più, vengono accesi quasi ogni giorno. Segno che il lutto degli incidenti stradali è radicato nella nostra comunità. Per questo non dobbiamo mai abbassare la guardia, nemmeno come comunità cristiana».
 

Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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