Dimissioni da sindaco di Castelfranco. Stefano Marcon sfida i consiglieri del gruppo misto: «Confrontiamoci davanti alle telecamere»

Martedì 27 Giugno 2023 di Mauro Favaro
Dimissioni da sindaco di Castelfranco. Stefano Marcon sfida i consiglieri del gruppo misto

CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - «Sono disponibile a un confronto pubblico, magari davanti alle telecamere, con i consiglieri Stefano Pasqualotto, Giovanni Cattapan e Viviana Gatto. Non ho chiesto le dimissioni di nessuno, ma gradirei un confronto per dare la possibilità ai cittadini di Castelfranco di capire come stanno le cose. Lo chiedo per responsabilità. Poi ognuno trarrà le proprie considerazioni». Il sindaco dimissionario Stefano Marcon lancia la sfida ai consiglieri comunali del gruppo misto, usciti dal gruppo della Lega, pur rimanendo in maggioranza. È questa la principale crepa da sanare per poter pensare che il primo cittadino ritorni sui propri passi, ritirando le dimissioni (ha tempo fino a metà luglio). Senza un ripensamento, Marcon lascerà inevitabilmente anche l’incarico di presidente della Provincia.

Ma l’epicentro del terremoto politico che ha sconvolto il Carroccio proprio nel giorno del congresso regionale, sabato scorso, è ben posizionato all’interno del consiglio comunale di Castelfranco. Tanto che il cerchio si allarga.

Il confronto pubblico, l'incognita di Fratelli d'Italia e la replica del gruppo misto

«Non capisco la posizione di Fratelli d’Italia. Non capisco da che parte stanno – aggiunge Marcon – penso sempre di più che serva un confronto pubblico magari anche con loro, che sia con Giuseppe Montuori o Guido Rizzo (rispettivamente commissario provinciale e capogruppo comunale di FdI, ndr). Giusto per comprendere bene se sostengono il sindaco o meno». I pontieri sono al lavoro per cercare di trovare una soluzione. «Prendiamo atto con rispetto della scelta personale e politica fatta dal sindaco. Da parte nostra, respingiamo ogni tentativo di accreditarci come coloro che mettono veti e tengono la maggioranza sotto scacco – sottolineano Pasqualotto, Cattapan e Gatto – da ottobre, quando siamo usciti dal gruppo Lega, specificando fin da subito che saremo rimasti nella compagine del centrodestra, abbiamo garantito il numero legale e votato tutti gli atti fondamentali di un’amministrazione. Le poche volte dove ci siamo astenuti, due o tre, lo abbiamo fatto senza creare alcun danno all’amministrazione. Tanto è vero che i provvedimenti sono passati». Marcon non aveva usato mezzi termini: «Consiglieri che creano il gruppo misto e condizionano l’attività amministrativa rimanendo leghisti. In Lega ne ho visti espulsi o sospesi per molto meno». In più, aveva ricordato che alcuni lo avevano “pregato” per entrare in lista. «Non ci individuiamo tra i candidati che avrebbero fatto pressione per entrare nelle liste – è la replica dei tre consiglieri – semplicemente abbiamo offerto la nostra disponibilità. Rimane e rimarrà il nostro senso di responsabilità». Per Diego Giovine, consigliere comunale indipendente, le cose sono diverse: «Non faccio più parte del gruppo misto da 8 mesi. E ho sempre dato l’appoggio esterno al sindaco – specifica – non ho niente a che spartire con i consiglieri del gruppo misto».

Gli alleati

Da Fratelli d’Italia assicurano che faranno tutto il possibile per favorire la mediazione tra le parti ai ferri corti ed evitare così il commissariamento del Comune. Qualcuno indica già il capogruppo di FdI come possibile candidato sindaco alle prossime elezioni, soprattutto se anticipate all’anno prossimo (invece del 2025). Ma attualmente per il partito della Meloni non è questo il punto. «Oggi prima di tutto viene la responsabilità amministrativa: dobbiamo garantire ai cittadini un’amministrazione stabile che porti avanti il programma elettorale – tira le fila Rizzo – il commissariamento per nove mesi, con l’ingessamento amministrativo che ne deriverebbe, sarebbe un serio problema per Castelfranco. Evitarlo è la priorità. Tutto il resto in questo momento è secondario, e se del caso ne discuteremo».

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