Dimissioni da sindaco di Castelfranco e da presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon lascia e attacca la Lega

Sabato 24 Giugno 2023 di Lucia Russo
Dimissioni da sindaco di Castelfranco e da presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon lascia e attacca la Lega

CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - Stefano Marcon lascia la poltrona da sindaco di Castelfranco Veneto e di conseguenza, anche quella di presidente della Provincia di Treviso. Una pioggia ghiacciata durante una giornata tipicamente estiva. Suona così la comunicazione che lo stesso Marcon ha fatto sul suo profilo Facebook personale. Una lunga lettera a cuore aperto dove compare anche una dura critica alla Lega: «A qualcuno hanno ucciso un sogno, a me l’hanno trasformato in un incubo - inizia e poi conclude - Castelfranco Veneto non merita di essere vincolata da certi figuri che tengono sotto scacco l’amministrazione per questioni meramente personali. E neanche la Provincia di Treviso! Ho dato il massimo per portare a casa risultati che in città si attendevano da decenni e la provincia vede 100 milioni di euro intercettati per le scuole. Allora con tutto il peso della responsabilità che sento è meglio svegliarsi dall’incubo e tornare nel mondo reale. Almeno non avrò sulla coscienza l’essere stato complice di questo meccanismo per opportunità.

Perché sento dire anche questo». 

Marcon lascia Comune e anche Provincia

Eletto per due mandati da sindaco, Marcon stava portando avanti il suo ultimo rinnovo dopo aver vinto alle ultime elezioni amministrative contro il centrosinistra di Sebastiano Sartoretto. Una carriera in politica iniziata in Municipio nel 2005 nelle fila dell'opposizione e nel 2010 al fianco di Luciano Dussin nel ruolo di vicesindaco premiato per il boom di preferenze. Nel 2015 sindaco di Castelfranco Veneto per la prima volta e nel 2016 l'elezione a presidente della Provincia. «Azzarola: tanta roba - commenta Marcon - E qui la palestra fatta negli anni precedenti si è rivelata fondamentale. Soldi niente ma avanti comunque con positività. E pian pianino qualcosina ha cominciato a muoversi. Anche per Castelfranco come rapporti con gli enti sovraordinati. E arrivano la palestra del Nightgale, il Maffioli all’ex ospedale, l’ampliamento del Liceo, rotatorie piste ciclabili e via via. Come città arrivano altre positività: il restauro in corso delle Mura, sede del Conservatorio, Palazzo Soranzo Novello,.. Tante soddisfazioni, tanti sogni realizzati».  

Le difficoltà e l'affondo alla Lega

Nella sua lettera social però, Marcon non nasconde le difficoltà. «Poi qualche “rognetta”: assessori che lavorano un paio d’ore alla settimana, senza scrupolo rispetto all’indennità che prendono. Consiglieri che creano il gruppo misto e condizionano l’attività amministrativa rimanendo Leghisti - spiega - Consiglieri entrati per surroga che vanno nel gruppo misto, i quali mi avevano pregato di entrare in lista, che adesso si sentono gli strateghi politici della città, e qui non posso lamentarmi più di tanto in quanto quando mi avevano avvisato della poca coerenza dimostrata fino ad allora, avevo garantito io facendo un errore. In Lega ne ho visti espulsi/sospesi per molto meno. Sport diffuso dileggiare membri di giunta tanto da farli dimettere. Molti leghisti oggi dicono che la Lega strizza l’occhio alle comunità lgbt per questioni meramente di consenso. Lega che, sarà pure per obbligo di legge, crea centri per il cambio di sesso. Ponte sullo stretto di Messina. Insomma, stesso disagio, forse un po’ di più, di quando vedevo i leghisti con le corna. Un incubo. E ancora niente autonomia! E sempre meno Nord! Un clima interno di sfiducia totale nei confronti di persone con le quali ho condiviso molto del mio percorso. Altro incubo». Da qui la decisione di mollare la poltrona. «Ringrazio tutti coloro che sono stati leali con me. Ringrazio anche coloro che non lo stati, ma solo per dovere», esclama ironico alla fine prima di spegnere il telefono e rendersi irreperibile. Nel Municipio di Castelfranco i maldipancia erano sempre più frequenti ultimamente, dalle dimissioni di Roberto Filippetto fino ai consiglieri di maggioranza riuniti in un gruppo misto, nulla che però potesse lasciare intendere che il primo cittadino facesse dietrofront. Una decisione che ha lasciato tutti sgomenti, dal mondo della politica fino ai castellani.

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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