Castelfranco Veneto. Crisi amministrativa superata, ora Stefano Marcon rimpasta la giunta: Peron e Pavin nuovi assessori Toto giunta

Venerdì 28 Luglio 2023 di Laura Bon
Crisi amministrativa superata, ora Stefano Marcon rimpasta la giunta: Peron e Pavin nuovi assessori Toto giunta

CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - Sarebbero Mary Pavin ed Elisabetta Peron, due consigliere del gruppo Lega molto vicine a Stefano Marcon, i nuovi assessori individuati dal sindaco di Castelfranco per ripartire dopo la crisi amministrativa cominciata il 25 giugno e dopo aver ottenuto nei giorni scorsi la fiducia della sua seppur risicata maggioranza.


NUOVI EQUILIBRI
Le due esponenti del Carroccio, stando alle voci filtrate dal palazzo, si dovrebbero occupare rispettivamente di lavori pubblici e manutenzione del verde e di bilancio. La delega alla scuola andrebbe invece a Roberta Garbuio, che ha anche cultura, biblioteca, teatro e museo. Delega alle associazioni invece per Gianfranco Giovine, che assumerebbe così uno dei referati di Pivotti, continuando ad occuparsi anche di turismo, rapporti con l’università, ricerca e innovazione, bandi e progetti europei. Sociale e sport, invece, con ogni probabilità saranno seguite dallo stesso Marcon, in attesa di individuare un assessore esterno per tali ruoli. In tal modo verrebbe così completata una giunta che conta anche sulle figure di Marica Galante, vicesindaco con delega ad attività produttive, commercio, terziario, artigianato, agricoltura, pari opportunità, ambiente, decoro urbano e da Agostino Battaglia che ha nelle mani i referati relativi a urbanistica, edilizia privata, patrimonio e società partecipate.

Un rimpasto che, comunque, è al momento solo ufficioso. Marcon, infatti, interpellato sull’argomento, afferma che «non ci sono novità».


UN MESE DI TENSIONI
Il rimpasto arriva dopo un mese ad alta tensione e dopo che il sindaco, nell’ultima assemblea consiliare, ha ottenuto il sostegno esplicito dalla sua maggioranza chiudendo così la crisi amministrativa aperta dallo stesso primo cittadino con le dimissioni presentate il 25 giugno e poi revocate il 12 luglio. La situazione resta difficile perché Marcon ora dovrà governare per gli oltre due anni rimanenti di mandato potendo contare su un margine minimo. Come previsto, infatti, l’ordine del giorno sulla situazione politico-amministrativa del Comune è passato in Consiglio ricevendo i consensi dei 12 consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (su 24 totali), più l’astensione di Marcon stesso. Non ha però raccolto altri sostegni. Tuttavia il sindaco è parso fiducioso già durante e ancor più dopo il Consiglio. «Credo che questa sia un’occasione di ripartenza, per mettere al centro gli interessi della comunità - ha detto infatti - A giugno era maturata in me la convinzione che non vi fossero più le condizioni per poter portare a termine l’impegno preso con i cittadini in occasione della mia riconferma nell’ottobre del 2020». Una serenità che ora assicura di aver recuperato: «Sono in pace con la coscienza, credo di aver fatto chiarezza, soprattutto verso i cittadini. Chi si occupa di politica, magari non sarà d’accordo, ma nove cittadini su dieci mi dicono: hai fatto bene, se porti a casa il risultato». E questo sembra che sia avvenuto.

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