Treviso. Compagne nude grazie all'app dell'intelligenza artificiale, le foto erotiche nelle chat. I genitori denunciano gli studenti

Venerdì 13 Ottobre 2023 di Maria Elena Pattaro
Le foto modificate con l'intelligenza artificiale condivise dai coetanei nelle chat

TREVISO - Spogliano virtualmente le compagne di classe usando una app. E poi condividono via chat quelle foto di nudo. È successo in due istituti della Marca: una scuola media e una superiore. Nel mirino sono finite due ragazze che, a poco più di un mese dall’inizio delle lezioni, hanno scoperto di essere oggetto di immagini erotiche ottenute usando l’intelligenza artificiale. Nel tam tam fra coetanei, le foto hanno raggiunto anche le dirette interessate. E sono state intercettate dai genitori, che sono corsi subito ai ripari, segnalando i casi alle scuole e alla polizia postale. Imbarazzo e vergogna per i danni d’immagine e alla reputazione. Ma anche rabbia e paura dell’uso che qualcuno potrebbe fare di quelle foto, se capitassero nelle mani sbagliate. Del resto dalla semplice occhiata al ricatto o al cyberbullismo il passo potrebbe essere molto breve, come dimostrano i casi di estorsione sessuale, anche fra giovanissimi. È stato proprio questo timore a spingere le studentesse e le loro famiglie a denunciare gli abusi. Gli agenti ora stanno indagando per capire chi ha modificato le foto e chi le ha diffuse. Gli autori, ammesso che abbiano già compiuto 14 anni (età minima per essere penalmente perseguibili), rischiano una doppia denuncia. Potrebbero dover rispondere di diffamazione e, nel peggiore dei casi, anche di produzione di materiale pedopornografico.

Al di là dei risvolti penali, resta la preoccupazione per un fenomeno fuori controllo. Il bubbone era esploso già lo scorso aprile in una scuola di Roma. Qui due 14enni erano stati denunciati per aver spogliato virtualmente 5 compagne delle medie.

IL MECCANISMO

Le foto che hanno tolto il sonno alle ragazzine trevigiane e alle loro famiglie non sono scatti reali ma immagini elaborate dall’intelligenza artificiale. Alcuni studenti hanno preso dai social le foto pubbliche delle ragazze e le hanno spogliate virtualmente, usando una delle app tanto in voga tra gli adolescenti. A spopolare è soprattutto “Bikinioff”, un bot di Telegram in grado di creare immagini realistiche partendo di solito da pose in costume. Il risultato è un nudo falso ma estremamente realistico. Nato in Francia da un’evoluzione della piattaforma social BeReal, si è diffuso nel 2022 in tutto il mondo, registrando download da record soprattutto fra i giovanissimi. Persino fra i ragazzini delle medie, complice il fatto che il bot non ha limitazioni di età. Probabilmente è questo lo strumento di cui si sono serviti anche gli studenti trevigiani. Una volta ottenuto il nudo virtuale, hanno fatto circolare le immagini. Forse per scherzo o per provocazione, in una fase della crescita in cui il corpo è in trasformazione. Peccato che non si tratti di un semplice gioco tra coetanei frutto degli ormoni in tempesta. In ballo c’è la dignità delle minorenni, le cui foto sono state modificate e fatte circolare senza il loro consenso. Sono già due i casi segnalati nella Marca, in poco più di un mese di lezioni: il sospetto della scuola e delle forze dell’ordine è che possano essere molti di più. È facile intuire, infatti, i motivi che potrebbero spingere le vittime a non denunciare.

IL PRECEDENTE

L’emergenza era emersa lo scorso aprile a Roma, dove due 14enni erano stati indagati per produzione di materiale pedopornografico dopo aver creato attraverso il bot le foto nude di 5 compagne di classe delle medie. Un fenomeno grave e fuori controllo, a detta delle stesse istituzioni scolastiche. «Molti presidi ci hanno segnalato studenti che pubblicano queste foto durante le lezioni. Mentre noi adulti siamo fermi a TikTok, i ragazzi sono già oltre - aveva dichiarato a Repubblica Monica Sansoni, garante dell’Infanzia del Lazio. Lo spaccato descritto all’epoca dalla funzionaria era allarmante: «Riceviamo due segnalazioni a settimana sui ragazzi che “spogliano” le compagne di classe. Gli adulti non hanno la giusta preparazione sul mondo virtuale che i loro figli frequentano». Ora anche nella Marca suona questo nuovo campanello d’allarme. 

Ultimo aggiornamento: 17:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento