Foto osé della figlia 13enne in chat: tolta ai genitori la patria potestà

Mercoledì 27 Marzo 2019 di Denis Barea
Foto osé della figlia 13enne in chat: tolta ai genitori la patria potestà
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PORDENONE - «Degrado sociale, scarsa cura e attenzione per la figlia che infatti, una volta adolescente, viene affidata ai servizi sociali e ospitata in una comunità. E oltre alla trascuratezza rispetto alle esigenze della ragazzina anche la convinzione che i problemi della giovane, che secondo gli psicologi era immersa in un contesto familiare del tutto inadeguato, fossero legati a una sua possessione demoniaca. È lo scenario che fa da sfondo alla storia drammatica di una giovanissima che, a 13 anni, sarebbe stata costretta dalla madre a esibirsi in pose erotiche. Immagini che la donna, una 58enne di origine americana, avrebbe poi inviato a un conoscente di Napoli insieme ad altri scatti e filmati a luci rosse in cui la protagonista era invece lei.

A dipingere il contesto in cui si è sviluppata la vicenda, che risale al 2013 e che è accaduta nel coneglianese, è stato l'assessore al sociale che aveva seguito il caso della giovane; ieri ha deposto nella seconda udienza del processo che vede la donna alla sbarra per diffusione di materiale pedopornografico. È a lui che il padre della ragazzina ha raccontato 6 anni fa di aver trovato nel computer di casa le immagini della figlia ed è lui che, scioccato, ha informato l'autorità giudiziaria convincendo l'uomo a sporgere denuncia. Ma dalla prima volta che ha visto il materiale pornografico, che la oggi ex moglie spediva all'amico di Napoli, sono però passati nove mesi. Il papà, anche lui ascoltato ieri dai giudici, dice di aver passato quel tempo «senza sapere cosa fare», sconvolto dopo aver scoperto che la consorte aveva una storia con un altro. L'altro uomo è ora a processo a Napoli. Nel suo computer sono state ritrovate oltre 8 mila immagini pedopornografiche. Tra i video e gli scatti c'erano anche le immagini della 13enne.

Secondo le indagini i filmati indecenti sarebbero stati effettuati durante una vacanza. Nelle riprese, che saranno visionate durante la prossima udienza (il 9 luglio), si sentirebbe la voce fuori campo della donna mentre spiega alla figlia quali pose assumere. Oggi la ragazza è maggiorenne, con un lavoro. A occuparsi di lei è stato comunque nominato un amministratore di sostegno. Dopo la denuncia padre e madre si sono visti togliere dal tribunale dei minori la potestà genitoriale e da tempo lei non vuole più avere a che fare con loro. Al padre imputa di non essersi occupato dei suoi bisogni e di non averla mai voluta ascoltare, soprattutto quando ne aveva maggiormente bisogno. L'imputata, che ora vive a Sacile, non si è mai presentata in aula. Non c'era all'udienza preliminare quando è stata rinviata a giudizio, non c'era all'apertura del processo e neppure ieri mattina. Ma i giudici ritengono che il suo esame possa essere importante nell'economia del processo. Se ne riparlerà il 9 luglio prossimo.
 
Ultimo aggiornamento: 14:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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