Busta sospetta per il sindaco, scatta
l'allarme, pare solo un avvertimento

Domenica 23 Febbraio 2014
Busta sospetta per il sindaco, scatta l'allarme, pare solo un avvertimento
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TREVISO - Non bastavano le lamentele, le assemblee pubbliche infuocate, le petizioni: contro la raccolta dei rifiuti porta a porta, che sta partendo in queste settimane a Treviso, ora arriva in municipio anche anche una busta anonima con dentro immondizia. Il plico marroncino, dalla forma irregolare e indirizzata a Giovanni Manildo, è stata recapitata venerdì mattina a Ca’ Sugana. Ed è scattato subito l’allarme. Il personale dell'ufficio Protocollo, insospettito, ha deciso di passare la missiva al "metal detector".



Quando lo scanner ha rilevato la presenza, all'interno, di materiale metallico, immediatamente è partita la telefonata alla Polizia. Il timore era che nella busta potessero esserci materiale esplosivo o bossoli. Gli agenti della volante hanno subito fatto uscire dall'ufficio i dipendenti: sul posto intanto sono arrivati anche i colleghi della Digos. «In queste circostanze - spiega il dirigente dell'ufficio politico della questura Gian Fabrizio Moschini - viene attivato un preciso protocollo di sicurezza. Il nostro intervento è stato tempestivo. Non è stato necessario chiamare sul posto la scientifica o gli artificieri perché in pochi minuti è stato chiaro che il pacco era innocuo». All'interno, fondi di caffè, resti di cibo, e della carta stagnola: è stato proprio l'alluminio a far scattare il metal detector in dotazione agli uffici municipali. Al di là che si tratti di una busta anonima per la Polizia non si configura comunque nessun reato: «Lo possiamo definire un gesto discutibile ma solo questo». Chiaro il riferimento alla contestata raccolta differenziata porta a porta che dai quartieri sta arrivando anche in centro storico.

Poco importa che si tratti di un atto di civiltà, che Treviso ora sia l'ultimo comune della provincia a non praticarla, che differenziare l'immondizia preservi l'ambiente dalle discariche: il porta a porta, già accettato nei centri di molte città d'arte italiane, a buona parte dei trevigiani proprio non va giù. Il sindaco, destinatario della busta che ha creato il gran scompiglio, non si scompone: «È il gesto di un buontempone - taglia corto - Un contestatore della raccolta porta a porta? Non abbiamo perso molto tempo a ragionare su questo episodio ma, effettivamente, la lettura che abbiamo dato è questa: che si tratti di uno scherzo o comunque di una protesta legata alla raccolta dei rifiuti. Ma la differenziata è una cosa seria e la disponibilità ad andare incontro alle esigenze dei cittadini c'è. E’ un'avventura che servirà nel tempo a far stare meglio tutti».
Ultimo aggiornamento: 19:11

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