Cliniche private boom da 40 a 160 in 10 anni, studi e ambulatori quadruplicati

Domenica 18 Febbraio 2024 di Mauro Favaro
Cliniche private boom da 40 a 160 in 10 anni, studi e ambulatori quadruplicati

TREVISO - L'Usl sta riducendo le liste d'attesa.
Dalla Regione sono arrivati altri 4,9 milioni per tagliare ulteriormente i tempi. Negli ultimi dieci anni, però, c'è stato un vero e proprio boom dei centri medici privati. Nella Marca si è passati da meno di 40 a oltre 160, come confermano i dati Infocamere, tra poliambulatori, cliniche, punti prelievo. Con un picco dopo il Covid. Complice la carenza di medici, a Treviso e nella zona Montebelluna sono stati aperti per la prima volta anche ambulatori di medici non specializzati che offrono prestazioni a pagamento indicate come simili a quelle dei medici di famiglia o di guardia medica, ma senza aspettare. E di pari passo i fondi dell'Usl destinati ai centri privati convenzionati, come evidenzia la Cgil, sono aumentati dell'8%, sempre con l'obiettivo di ridurre le liste d'attesa.

L'AZIENDA SANITARIA

In tutto ciò, l'azienda sanitaria è impegnata a rispondere a tutti. E i risultati si vedono. L'anno scorso di contavano 6.700 solleciti. Adesso si è scesi a poco meno di 500. «Va specificato che i centri privati puri lavorano anche e soprattutto con le assicurazioni e i contratti integrativi mette in chiaro Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl mentre l'aumento del budget per il privato convenzionato è legato proprio alla necessità di recuperare le liste d'attesa dopo l'emergenza Covid, fermo restando che una realtà come l'Oras di Motta viene sì considerato privato ma di fatto è pubblico». Il nuovo "tesoretto" da 4,9 milioni si aggiunge ai 5,5 milioni già erogati l'anno scorso per aumentare l'offerta di prestazioni sanitarie. «Il 75% verrà impegnato per incrementare le nostre attività spiega Benazzi il resto, invece, suddiviso tra i centri privati che lavorano in convenzione». La riduzione delle liste d'attesa è ormai un dato di fatto. Lo scorso maggio c'erano 34mila prestazioni in attesa di un appuntamento. A gennaio si è scesi a 8.100 (con l'azzeramento delle attese per la priorità B, entro 10 giorni). Certo, è costato e non significa che sia tutto risolto. Sull'Usl pesa sempre la mancanza di 162 medici e 52 infermieri. Anche se almeno queste ultime caselle potranno essere riempite dai 200 infermieri che affronteranno il nuovo concorso.

LA SPESA

In questo contesto, l'ufficio studi della Cgil di Treviso evidenzia un aumento della spesa per l'assistenza ospedaliera da privato pari a oltre l'8% rispetto al 2019 (da 41 milioni a oltre 44,7 milioni). «E soprattutto è ormai chiaro che numerose aree della nostra sanità, a partire da riabilitazione e radiologia diagnostica, sono affidate al privato convenzionato», avverte Marta Casarin della Fp Cgil. Il riferimento è al fatto che quasi il 50% delle prestazioni di radiologia diagnostica e riabilitazione vengono erogate da strutture accreditate. Il ricorso al privato puro preoccupa ancora di più. «Oggi i cittadini in difficoltà economiche non riescono a curarsi e il ceto medio si impoverisce perché deve ricorrere alla sanità privata scandisce Mario De Boni della Cisl Fp di Treviso e Belluno la politica sta lasciando morire la sanità pubblica, quando invece dovrebbe renderla più attrattiva, anche agendo sugli stipendi dei professionisti». Ieri i nodi del servizio socio-sanitario pubblico sono stati al centro dell'assemblea del Coordinamento per il diritto alla sanità pubblica andata in scena all'Aurora di Treviso. E per il 24 febbraio è stato annunciato un sit-in di protesta a Monastier contro l'apertura, attesa tra aprile e maggio, del primo pronto soccorso privato convenzionato nella casa di cura Giovanni XXIII, dove sono attese 20mila persone all'anno. «La querelle mi lascia sorpreso. Il pronto soccorso è nelle schede ospedaliere e solo la pandemia ha determinato un ritardo nella partenza conclude Benazzi servirà un bacino di 100mila persone, a partire dai codici bianchi e verdi, andando a sgravare il pronto soccorso dell'ospedale di Treviso (arrivato a oltre 105mila accessi all'anno, ndr)». L'Usl ha stimato un investimento di poco meno di 1,5 milioni all'anno.
 
Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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