Coronavirus Veneto, il cellulare darà l'allarme con la app Zero Covid

Giovedì 20 Agosto 2020 di Angela Pederiva
Coronavirus Veneto, il cellulare darà l'allarme con la app Zero Covid
2

A sei mesi dall'inizio dell'emergenza Coronavirus, la Regione è pronta a lanciare l'app Zero Covid Veneto. Palazzo Balbi fa sapere che sono state completate con successo le analisi di impatto per garantire la privacy dei cittadini, per cui da settembre verrà promossa una campagna di comunicazione per invitare le persone a scaricare gratuitamente l'applicazione, realizzata dalla struttura interna guidata da Lorenzo Gubian e finalizzata alla prevenzione precoce dei focolai attraverso la presa in carico dei casi sospetti. Inserendo i propri dati personali, compresi i sintomi accusati, sarà infatti possibile veder scattare due livelli di allerta, che comporteranno l'intervento del Sistema sanitario regionale.

LA POLEMICA
La novità è citata nel Piano emergenziale per l'autunno 2020, il quale prevede che i dati provenienti dai laboratori di Microbiologia debbano essere processati dal sistema di biosorveglianza, nonché «essere correlati con i sintomi raccolti dalla app Zero Covid Veneto (di prossima eventuale implementazione) per identificare molto più precocemente l'insorgere di nuovi casi o focolai». 
Letto questo passaggio, l'aspirante consigliere regionale Giorgio Burlini del Movimento 5 Stelle vi ha scorto un doppione di Immuni: «Ma come,  esiste già una app nazionale sul campo, gratuita, e non la vogliamo usare già da adesso per tracciare casi sospetti?». Il candidato governatore Enrico Cappelletti ha così rinfocolato la polemica: «Zaia è ancora in tempo per correggere il piano pandemico e introdurre l'app Immuni come uno degli strumenti utili, invece di aspettare una app veneta che ha poco senso in un panorama di spostamenti nazionali e internazionali». Il senatore Giovanni Endrizzi ha citato i 16 milioni di utenti che hanno scaricato l'app nazionale in Germania, contro i 4,5 in Italia: «Lì maggioranza e opposizione l'hanno appoggiata. Qui invece abbiamo vissuto un vero e proprio clima di avversità da parte dell'opposizione».
FINALITÀ E FUNZIONAMENTOMa la Regione ribatte che si tratta di due strumenti completamente diversi per finalità e per funzionamento. 
Si legge sul sito di Immuni: «A chi si è trovato a stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del Covid-19, l'app invia una notifica che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato. Grazie all'uso della tecnologia Bluetooth Low Energy, questo avviene senza raccogliere dati sull'identità o la posizione dell'utente». In sostanza, i due cellulari si parlano nel reciproco anonimato e l'apparecchio del contagiato avverte l'altro del pericolo». 
Spiega invece la delibera regionale che disciplina il sistema informativo connesso all'emergenza sanitaria: «L'app mobile Zero Covid Veneto dovrà raccogliere su base volontaria i sintomi correlati al Covid-19 dei cittadini della Regione del Veneto. Il fine di garantire una presa in carico dei casi, a seconda della gravità dei sintomi, o da parte dei Mmg (medici di medicina generale, ndr.) o da parte dei Sisp (Servizi di igiene e sanità pubblica, ndr.). La finalità ultima è quella di agire il più precocemente possibile sull'insorgenza di nuovi casi ed evitare la nascita di nuovi focolai. L'applicazione non effettuerà contact tracing e non utilizzerà il Gps per localizzare i dispositivi». Dunque l'utente è tenuto a comunicare i propri dati personali e soprattutto i disturbi che avverte, dalla febbre, alla perdita del gusto e dell'olfatto, alla difficoltà respiratoria. Sarà il sistema a capire, in base alla tipologia e alla gravità dei sintomi dichiarati, se dev'essere allertato il medico di base o se è necessario inviare a casa del soggetto l'Unità speciale di continuità assistenziale. In questo modo non viene fatta la tracciatura dei contatti: l'obiettivo è prendere in carico il paziente.
In questo senso Zero Covid Veneto funzionerà come uno strumento di automonitoraggio, per cui la Regione conta di utilizzarlo anche nelle attività di sorveglianza per «i casi sospetti, confermati, i loro contatti così come i soggetti sottoposti a quarantena per i rientri dall'estero». E la privacy? Test superato, dicono da Palazzo Balbi: Azienda Zero, in quanto gestore operativo del software, «ricopre il ruolo di responsabile del trattamento, sia per conto delle aziende Ulss, sia per conto della Regione del Veneto».
 

Ultimo aggiornamento: 13:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci