Luca Zaia in diretta oggi su Facebook. Tutti gli aggiornamenti sul Coronavirus in Veneto nella conferenza stampa del presidente della Regione. Tra i principali argomenti affrontati il nuovo piano di Sanità Pubblica regionale, con gli investimenti sui punti considerati cardine dal governatore. Non è mancato il focus sul bollettino odierno di contagi e vittime da Covid - i positivi sono in maggioranza all'interno dell'ex caserma Serena, il focolaio di migranti di Treviso, ma molti cittadini veneti - e questo è un fenomeno delle ultime settimane - sono tornati dalle vacanze all'estero portando il virus. Da qui un consiglio, non tanto a non andare in vacanza dove si desidera, quanto a tenere alta la guardia e utilizzare i dispositivi anche durante le ferie.
Inoltre Zaia ha lanciato anche un monito, una sorta di allarme per la stagione fredda che sta arrivando: in autunno, secondo il presidente, anche qualora non ci fosse una recrudescenza del virus, sicuramente saremo investiti da un'emergenza psicosi. Cosa significa? In pratica, chiunque avrà febbre o sintomi respiratori, vorrà eseguire un tampone, chiaramente per escludere la possibilità di essere positivo al Coronavirus. Questo implicherà un aumento esponenziale dei test.
Zaia in diretta: cosa ha detto
Il bollettinoIl presidente della Regione ha presentato i dati odierni su contagio e vittime del virus in Veneto comparandoli con quella che per lui è la data spartiacque, ossia quella delle riaperture in tutta Italia: «Il 18 maggio 2020. «A maggio - ha detto Zaia - avevamo 18.950 positivi, oggi 20.135, questo è successo in 90 giorni. E i positivi odierni, in maggioranza, sono all'interno dell'ex caserma Serena a Treviso. In isolamento 5.212 (+68 rispetto alle 17 di ieri) contro 3.870 a maggio, ma noi facciamo seriamente la ricerca dei contatti per evitare nuovi contagi. Difendo un sistema virtuoso, il nostro. I ricoverati a maggio erano 541 e oggi sono 111, siamo in costante calo (80 sono negativi) e sono persone distribuite in tutto il Veneto e non in pericolo di vita. In terapia intensiva abbiamo 9 persone, il 18 maggio erano 51 (molti oggi sono persone che entrano in terapia intensiva un giorno e poi escono). I morti dall'inizio pandemia sono 2078 (1803 il 18 maggio). Cosa significano questi dati? I focolai sono sotto controllo, sappiamo che abbiamo il nuovo fenomeno dei positivi asintomatici, nel focolaio di Treviso (migranti nell'ex caserma) ad esempio la quasi totalità è asintomatica».
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Virus preso in vacanza
Un nuovo fenomeno si sta manifestando nelle ultime settimane: quello dei veneti che vanno in vacanza all'estero e tornano contagiati dal Coronavirus. «Noi abbiamo un virus di ritorno che esiste e viene portato da fuori, vengono testati anche i grandi bus (Flexibus, ad esempio) - ha spiegato Zaia -e abbiamo riscontrato più casi da Spagna, Malta, Perù, dalla Croazia (8 ragazzi dall'isola di Pag), da Corfù: quindi diciamo che le vacanze sono un elemento di rischio e non per fare campagna contro i competitor. Se si decide di andare all'estero occorre stare attenti. Consigli per chi rientra dalle ferie in un Paese straniero? Fare il tampone a tutti quelli che rientrano dall'estero è meglio di no, ma se un cittadino ha sintomi allora è giusto che lo faccia».Virus. Ragazze di Padova contagiate dopo viaggio della maturità in Croazia. Decine in isolamento
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Nuovo piano di Sanità Pubblica Veneto
«Oggi presentiamo il piano di Sanità Pubblica - ha annunciato Zaia presentando le principalinovità del progetto e gli investimenti -. Siamo una grande squadra».Prevenzione, capacità diagnostica (rete dei laboratori), assistenza territoriale, 118 e pronto soccorso, assistenza ospedaliera, i servizi informativi regionali: questi sono i pilastri del nuovo piano.
- Terapie intensive
- Laboratori
- Infermiere di famiglia
- Sistema di biosorveglianza
- Scuola e test rapidi
Autunno, emergenza da psicosi
«Stiamo spingendo molto sulla diagnostica e sulla diagnostica rapida per la stagione che verrà: avremo un'emergenza garantita, quella dell'influenza che dovrà essere testata. Chi di noi, con la febbre, non vorrebbe fare il tampone per verificare che non sia Coronavirus? - ha specificato il governatore -. A questo si aggiunge la problematica del virus del Nilo che ha la stessa sintomatologia. Il vaccino antiinfluenzale non è obbligatorio, ma ovvio che se un paziente se lo fa ha lacopertura per quel tipo di virus». Insomma, con la stagione fredda in arrivo, c'è il forte rischio che chi abbia febbre o sintomi respiratori, si trovi nel dubbio di capire se sia vittima di una banale influenza o raffreddamento o se sia Covid Positivo. Innanzitutto il paziente dovrà rivolgersi al medico di base, ma Zaia prevede che questa incertezza possa provocare un certo stato d'ansia nei cittadini e una corsa al tampone: «Siamo certi che avremo un'emergenza dettata dalla psicosi: chi avrà anche un'influenza normale sarà in ansia».Il caso focolaio nell'ex caserma Serena a Treviso
«I numeri sono importanti - ha rimarcato il governatore -, i pazienti da lì non devono uscire, continueremo a fare tamponi. I pazienti si negativizzeranno, il prossimo tampone sarà il 12 agosto. Se questi centri non ci fossero, lo ripeto, non avremmo tutti questi positivi».
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Tereni e trasporti - distanze e capienza
Trasporti, continua il braccio di ferro su capienza dei mezzi, distanziamento e regole fra la Regione e Roma. «Difficile intervenire avendo a che fare con questa "politica del gambero" - ha esordito Zaia -. Noi, anche se avessimo i soldi per treni e bus nuovi, questi mezzi non ci sono sul mercato. Se riduco la capienza del 50% tanti resteranno a piedi, i posti non ci sono. Il tema è che mi dici che devo garantire le distanze e poi il Governo riapre le fabbriche e sostiene che i lavoratori possono stare fianco a fianco con la mascherina, quindi non possono starci sui mezzi pubblici ma al lavoro sì. Autorizzate gli aerei ad essere stracolmi (un'ora minimo di viaggio) e non autorizzate i bus? Invito il ministro Speranza e il Comitato tecnico scientifico a riflettere bene, non vorrei che si utilizzasse il modello che si è usato per il tema della Scuola». Treni, bus e metro, oggi il nuovo decreto. Le Regioni in rivolta: stretta impossibile