Carburanti, stretta sul rispetto delle regole. A Nordest esposti i cartelli con i prezzi medi di benzina e gasolio

I valori medi sono rimasti sostanzialmente stabili e saldamente al di sotto dei 2 euro al litro

Giovedì 3 Agosto 2023 di Angela Pederiva
Cartello del prezzo medio

VENEZIA - Ora che i cartelli ci sono, possono scattare i controlli. Dopo il giorno del debutto, ieri è stata la giornata della verifica: i valori medi di benzina e gasolio in modalità self-service, registrati alle 8 lungo la rete stradale e autostradale nazionale, sono rimasti sostanzialmente stabili e saldamente al di sotto dei 2 euro al litro, replicando di fatto gli importi registrati nel corso della mattinata precedente, quand’era entrato in vigore l’obbligo di esposizione dei valori medi, a cui i gestori del Nordest sembrano essersi sostanzialmente adeguati. Non manca qualche mugugno per la necessità di aggiornare le tabelle nei giorni festivi: succede nel Trevigiano, provincia in cui Moreno Parin, coordinatore dei gestori, annuncia anche un ricorso all’Antitrust «in nome della concorrenza leale per far revocare la legge». Proteste pure nel Padovano, dove Antonio Belluco, presidente dei benzinai dell’Ascom, fa presente che agli esercenti, «indipendentemente dal prezzo alla pompa, vengono riconosciuti all’incirca tre centesimi per litro».

Gli accertamenti

Il punto sugli accertamenti è stato fissato dal colonnello Marco Thione, capo dell’ufficio Tutela entrate del comando generale delle Fiamme gialle, in audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera, nell’ambito delle risoluzioni sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti. «Per la prima volta – ha detto l’ufficiale ai deputati – vorrei condividere con questa commissione i risultati aggiornati derivanti dai piani di controllo in materia di prezzi. Da gennaio 2023 sono stati effettuati 7.528 interventi a livello nazionale e contestate violazioni per 2.357. Può sembrare un numero significativo, perché ammonta a circa il 31%, ma taluni soggetti possono essere stati destinatari di più violazioni». Non solo, ha aggiunto il finanziare: «Si tratta di interventi indirizzati verso soggetti a rischio, dunque l’elevata incidenza delle irregolarità è frutto di una preselezione a monte dei soggetti individuati dal nucleo speciale Antitrust». Comunque sia, gli approfondimenti hanno permesso di scoperchiare il vaso nero del settore: «Gli illeciti nel settore dei carburanti comportano una significativa evasione fiscale. C’è una frode in questo settore che impatta non soltanto ai fini accise, ma anche ai fini Iva e ai fini dell’imposta sui redditi. Nel 2012 la propensione al gap in tema di accise era pari al 4,8%, mentre nel 2020 era al 10,9%, cioè più che raddoppiata nell’ultimo decennio. Le frodi nel settore carburanti sono ad alto rischio riciclaggio, in un settore come quello dell’energia che è un fattore vitale dell’economia».

Per questo le attività continueranno, in virtù del «recentissimo piano di azione nazionale rilasciato dal nucleo speciale Antitrust a fine luglio, denominato “Prezzi carburanti 2023” che si concluderà entro il 31 dicembre».

I dati

Patologia a parte, sulla base dei dati estratti dall’Osservatorio carburanti del Mimit, ieri è stato possibile stilare il bollettino della giornata in merito al rifornimento fai-da-tein Italia. Sulla viabilità ordinaria, il prezzo medio della benzina si è attestato a 1,922 euro al litro (+7 millesimi rispetto a lunedì) e quello del gasolio fai-da-te a 1,781 euro al litro (+11 millesimi). Sulle autostrade, la benzina si è posizionata a 1,990 euro al litro (+6 millesimi) e quello del gasolio a 1,864 euro al litro (+10 millesimi).

La polemica di Rienzi sulle multe

Numeri che però non convincono il Codacons. «Il governo – ha affermato il presidente Carlo Rienzi avrebbe fatto meglio ad aumentare le sanzioni verso chi non rispetta le norme sull’indicazione dei listini alla pompa, considerato che le multe appaiono irrisorie e scattano solo in caso di violazioni ripetute, e affiancare alla trasparenza ai distributori anche quella relativa alla formazione dei prezzi. Ciò che davvero serve in Italia, per stroncare sul nascere le speculazioni sui listini al dettaglio, è la definizione di “prezzo anomalo”, fattispecie prevista dalla legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare».

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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