Sexy shop, in quarantena esplosione di ordini online grazie al "nastro anti-vicini"

Mercoledì 20 Maggio 2020 di ​Roberto Ortolan
Sexy Shop
PORDENONE - La pandemia ha messo in ginocchio tante attività commerciali e produttive. Fa eccezione quella dei gadget erotici che, nonostante il Covid-19 e i sexy shop chiusi per decreto, ha registrato un vero e proprio boom. Sono infatti schizzate alle stelle le vendite online dei cosiddetti articoli del piacere. Ma anche gli altri settori legati ai sentimenti e all’amore godono di buona salute: basti pensare al successo dei siti d’incontri o a quelli del cosiddetto sexting.

“I negozi sono chiusi, ma il commercio di ciò che da piacere non si ferma, anzi. In brevissimo tempo – spiega Michele Bortolin che gestisce sexy shop a Casarsa, Susegna, Udine e Gemona (quelli strettamente di proprietà. Mentre molti altri funzionano in franchaising) – sono esplose le ordinazioni online. Ci ci siamo velocemente attrezzati per rispondere in tempo reale alle esigenze dei clienti e di quanti amano far correre la fantasia, utilizzando ciò che c’è a disposizione sul mercato”. Il Covid-19 ha relegato sia single che coppie di innamorati, soprattutto quelle costrette a vivere a distanza, ad un’astinenza forzata. Sono loro a ricorrere ai gadget per accorciare le distanze con la fantasia? “Non solo. Alla nostra bacheca sul web si rivolgono e ordinano gadget piccanti sia single che coppie ma anche chi cerca contenuti bollenti per passare la quarantena, l’isolamento forzato. E si va ben oltre lo scambio via web o cellulare di testi e foto con pochi veli o addirittura più espliciti”.

L’identikit dell’acquirente? E gli articoli preferiti? “Al sexy shop arrivavano in maggioranza coppie. Poi in ordine decrescente uomini e donni single. Adesso sono i maschi single a fare la parte del leone nell’ordinazione di gadget. Acquistano in maggioranza gadget classici ma sono pronti a provare anche le ultimissime novità. La tecnologia offre una gamma di prodotti molto ampia. Adesso va di moda una app che riproduce, utilizzando il cellulare, i giochi bollenti sotto le coperte. In questi giorni gli acquisti sono andati alle stelle. E chi li compra, uomini, donne e coppie ne è entusiasta”.

Di quanto sono calati i ricavi per colpa del virus? “I clienti dei sexy shop appartengono a un settore molto legato ai propri gusti. Persone che sanno cosa vogliono e perché. In linea di massima direi che per noi sono cambiate alcune cose, ma per quando riguarda gli incassi molto poco. Il nostro cliente tipico ha ottime conoscenze del web e in pochissimo tempo ha riconvertito il modo di acquistare i gadget e di rapportarsi con il sexy shop. Dal negozio alla bacheca virtuale. Nella sostanza non c’è stato calo nelle vendite”.

Problemi organizzativi? “La platea dei clienti, per assurdo è aumentata, e la domanda più frequenta è stata “Posso ricevere in prodotto in giornata”? Pensavano di essere al negozio sotto casa. Però in brevissimo tempo abbiamo risolto il problema e il rapporto commerciale è filato via liscio”.

Ricevuto l’ordine online spedite il gadget erotico a casa del cliente. Problemi con la privacy? “La stragrande maggioranza dei clienti ci chiede la massima riservatezza. Abbiamo ordinato dei particolari nastri con i quali avvolgiamo il pacco:  è un nastro nero che nasconde tutto e sul quale appaiono scritte pre stampate che cercano di sviare sul reale contenuto. Le scritte più singolari? Catene per auto, accessori per motori e pentole. In realtra dentro di sono gadget da sexy shop. Ma credo che nei prossimi mesi dovremmo inventarci altre soluzioni. Alcuni clienti ci hanno detto che i vicini hanno intuito cosa c’è nei pacchi”.

Se le vendite online vanno così bene, finita l’emergenza sanitaria trasferirete l’attività sul web? “Credo proprio di no. Ai clienti manca il rapporto diretto con le nostre venditrici e i nostri venditori. Il contatto fisico col gadget che si può avere solo toccando la merce nel sexy shop. Per questo stiamo aspettando il via libera per tornare ad alzare le saracinesche”.

La dinastia Bortolin, da Diego e Marina, papà e mamma di Michele, è da molti anni impegnata nei sexy shop. Prima in Italia e poi anche in Austria. Ultimamente si sono concentrati sui 4 punti vendita di proprietà, ma conoscono bene il settore. Differenze tra clienti italiani e di altri Paesi europei? “Per quando riguarda le esigenze direi di no. Ci sono clienti diciamo stravaganti in Italia come all’estero dove, forse, il gentil sesso è più smaliziato”.

Michele Bortolin, in conclusione, a voi la quarantena da pandemia cosa ha insegnato? “Il cliente che cerca il proprio piacere personale tendenzialmente non vi rinuncia mai. Anche se è costretto a cambiare abitudini".
Ultimo aggiornamento: 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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