Ospedale, il piano ferie taglia servizi e chiude i reparti. «Ancora non basta»

Accorpate le Chirurgie, tolti i letti della Medicina d'urgenza e via anche la Pneumologia. "Restano i rientri in riposo"

Martedì 4 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Ospedale, il piano ferie taglia servizi e chiude i reparti. «Ancora non basta»

Lacrime e sangue. Già, perchè per garantire le ferie a medici e infermieri in ospedale e in tutti i servizi sanitari dell'azienda pordenonese, chi resterà al lavoro dovrà faticare il doppio, con il rischio (concreto) di essere costretto pure a rientrare durante il giorno di riposo per garantire l'operatività del servizio e dei reparti. Si prospetta, dunque, una estate molto dura per chi lavora in sanità e non solo nell'Asfo, ma anche nelle altre due aziende sanitarie della regione.


Le chiusure

Ma non sarà solo doppio lavoro per chi resta in servizio (anche se si cercherà di turnare il più possibile per garantire il riposo), ma a pagare un altro conto, infatti, saranno anche gli utenti che si troveranno a dover fare i conti con metà operatività di servizi e reparti. Il confronto con il sindacato, infatti, a fronte del fatto che mancano parecchi infermieri, si è concluso per poter garantire le ferie al personale del comparto con diversi "tagli" anche se temporanei. In pratica saranno chiusi i posti letto della medicina d'urgenza che oltre ad essere importanti da un punto di vista sanitario, sono anche una sorta di piccola valvola di sfogo sul fronte dei ricoveri. Già chiusa da qualche settimana la medicina Covid (del resto la pandemia non colpisce più), ma sono saltati pure i posti letto della Pneumologia (uno dei rischi è che non vengano più ristabiliti) e ad agosto chiuderà la Chirurgia a bassa intensità.

Accorpati, infine, i posti letto della Chirurgia della mano con quelli della chirurgia generale. Inoltre sono stati ridotti gli interventi programmati in modo da dare respiro al personale. A questo si sommano i servizi ridotti sul territorio. È di ieri, inoltre, la notizia che una parte del personale dell'Adi (assistenza domiciliare) sarà trasferito per almeno un mese nelle strutture residenziali in modo da non interrompere i servizi. Insomma, una riduzione necessaria per garantire ferie e coprire i buchi in pianta organica.

Il sindacato

«Nonostante il taglio di alcuni servizi - spiega Pierluigi Benvenuto segretario funzione pubblica della Cgil - assistiamo comunque al fatto che il personale in riposo viene richiamato in servizio per coprire i turni. Questo significa che la coperta è molto corta e l'Azienda in ogni caso non è in grado di gestire al meglio la situazione a fronte della grande carenza di personale. L'intero servizio dell'Emergenza, anche a fronte della chiusura dei letti della Medicina d'Urgenza, è in grave sofferenza, soprattutto il Prono soccorso sottoposto a ritmi veramente duri. Ma sono in crisi - conclude Benvenuto - anche il Materno infantile e la Pediatria».

Il direttore

«Per quanto riguarda le ferie estive - spiega Giuseppe Tonutti - possiamo dire che le riduzioni dei servizi sono più o meno quelle che erano state fatte lo scorso anno e quelli precedenti. Sul fronte, invece, del personale, ci sono figure che sono in difficoltà come gli infermieri e alcune specialità di medici. Per quanto ci riguarda - conclude il direttore dell'Asfo - devo dire che stiamo assumendo parecchi infermieri. Quello che ci può mettere in difficoltà, invece, è il fatto che il tempo di arrivo in servizio può essere anche lungo, fino a tre mesi. L'ultima infornata è stata di 31 infermieri, ma molto lavorano altrove, quindi in tempo che si dimettano, il preavviso e tutto il resto, si arriverà a settembre.

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L'affondo

«Dopo due anni e mezzo di attese e promesse, i diabetici di tipo 2 sono ancora esclusi dell'accesso alla nuova tecnologia Fgm che permette una lettura immediata dei dati relativi alla glicemia, fornendo al paziente e al medico utili informazioni per gestire al meglio una patologia che nella nostra regione colpisce ben 100mila persone. I ritardi sono diventati insostenibili, perennemente a un passo dal traguardo, ma senza che l'impegno, ribadito anche lo scorso anno, sia ancora stato mantenuto, deludendo dunque le aspettative». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni, componente della Terza Commissione Salute. «A settembre rispondendo a una nostra interrogazione, l'assessore Riccardi comunicava che l'iter era in fase di conclusione e in occasione dell'incontro con il Coordinamento regionale delle associazioni diabetici erano state fornite rassicurazioni. Ad oggi, però, risultati concreti non se ne vedono».

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