Bollette da brividi, scatta la fuga dal gas: i prezzi di legna e pellet schizzano alle stelle

Mercoledì 30 Marzo 2022 di Redazione Web
Aumenta il prezzo della legna
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PORDENONE - Per provare a risparmiare, il momento buono sarebbe adesso. Fare incetta di bancali di legna da ardere o di pellet per rifornire la stufa: tutto con l'obiettivo di tenere spento il più possibile il riscaldamento e rendersi attori protagonisti del primo accenno di indipendenza rispetto al gas russo.

E infatti gli ordini stanno volando: più 40 per cento in poche settimane, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Quindi il gioco è fatto? Neanche per sogno, perché la mano lunga della speculazione è arrivata a toccare anche il piano B di tanti friulani, e cioè il rifornimento di legna e pellet per smarcarsi dal gas. In pochi giorni, infatti, i prezzi sono schizzati senza un reale motivo, perché il Friuli compra dall'Austria e dai Balcani. Non dall'Ucraina o dalla Russia. Ma tant'è, il salasso si è ripresentato anche in questo caso.

LA TESTIMONIANZA
A parlare è Vincenzo Zanutta, titolare dell'azienda che porta il suo cognome e che in mezza Italia si occupa sia di edilizia che di soluzioni ecologiche per la casa. «Cresciuto il gas, sono lievitati anche legna e pellet», è la sentenza. E si parla di prezzi. Le aziende che distribuiscono bancali di legna da ardere (è adesso il momento di fare scorta per il prossimo inverno, è così da sempre) sono prese letteralmente d'assalto dagli ordini dei clienti. Ma a questi ultimi arriva una brutta sorpresa al momento dello scontrino. «Partiamo dal pellet - spiega sempre Vincenzo Zanutta -: i rincari sono già arrivati al 30 per cento rispetto al prezzo di poco tempo fa. Ed è un fatto puramente speculativo, legato all'aumento dei costi energetici». Non che ci voglia così tanta energia per realizzare il pellet: è semplicemente una mossa del mercato. «La fornitura - illustra l'imprenditore di Muzzana del Turgnano (Ud) - costava sino a poco tempo fa 250 euro in media a tonnellata. Oggi si è già arrivati a 320-350 euro». Il risultato? La confezione prima si vendeva al consumatore finale a quattro euro; adesso si è già saliti a sei. Ma chi ha una stufa non compra una sola confezione, quindi il rincaro diventa molto più corposo.

IL CAMINETTO
Capitolo legna da ardere. Nonostante i divieti periodici di accensione dei fuochi (si tratta di norme applicate perlopiù nella pianura inquinata), sono tante le famiglie friulane che in questi giorni si stanno rivolgendo ai fornitori per acquistare bancali di legna in vista del prossimo inverno. Il tentativo è quello di mitigare la stangata sulla bolletta del riscaldamento, quindi del gas. «Oggi come oggi - rivela ancora Zanutta - la richiesta è semplicemente abnorme. La fornitura arriva solitamente dalla Bosnia e dalla Croazia, ma anche in questo caso siamo finiti in una bolla speculativa». Ci risiamo, pure sulla legna. E i numeri non mentono. Il bancale è passato dai 130 euro precedenti ai 250 attuali. Un'altra mazzata che colpisce il tentativo di trovare un'alternativa al riscaldamento a gas. Che fare quindi? «Attendere che proprio il prezzo del gas si stabilizzi», è il consiglio sempre di Zanutta. Dopodiché fare scorta. Ma si tratta di una scommessa degna del miglior broker di Wall Street, perché dietro al prezzo del gas si muovono meccanismi legati alla finanza, alla geopolitica mondiale e alle relazioni internazionali. Il prezzo finale dei prodotti, invece, quello lo capiscono tutti. E non è una bella sorpresa.

Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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