Divide la riqualificazione di piazza Motta e volano gli stracci a palazzo

Giovedì 4 Novembre 2021 di Alberto Comisso
Piazza della Motta ancora in costruzione

PORDENONE - L’assetto della “nuova” piazza della Motta divide i cittadini. Per quanti si dicono favorevoli al cambiamento, ce ne sono altri che non vedono di buon occhio le modifiche apportate. Questione di gusti, verrebbe da dire, senza nulla togliere ad un progetto pensato non solo per dare un nuovo volto ad una delle aree centrali (storiche) della città ma anche per liberarlo dalle auto e, quindi, renderlo maggiormente fruibile dai cittadini.

La questione è anche politica. 

L’OPPOSIZIONE
«Il comune di Pordenone - evidenzia il consigliere comunale Nicola Conficoni (Pd) - chiarisca se e quali migliorie verranno apportate alla riqualificazione di piazza della Motta ed il loro eventuale costo. Il tanto decantato intervento, che doveva rappresentare un fiore all’occhiello per l’amministrazione, sta facendo molto discutere e non solo per la contestata fontana a terra. Poiché non è ancora stata attivata, desideriamo sapere se sia stata stralciata definitivamente o verrà realizzata in un secondo momento. A suscitare perplessità - aggiunge - sono anche luci e alberi che complicano la vista del campanile di San Marco e dell’ex convento di San Francesco. L’arredo urbano, infatti, impedisce a chi sosta in piazza, seduto sulle panchine, di apprezzare appieno uno scorcio medioevale che impreziosisce la città e merita di essere valorizzato. Certo avere ripavimentato lo storico ambito e tolto le auto in sosta è un indubbio fatto positivo, reso possibile dalla decisione assunta nel 2016 dall’amministrazione di centrosinistra di finanziare tutti i progetti presentati dal Comuni nell’ambito del bando per la riqualificazione delle periferie urbane. Il risultato, però, è largamente al di sotto delle aspettative». 

INTERROGAZIONE
Conficoni e il Pd, a questo proposito, presenteranno un’interrogazione per sapere «se e come l’attuale giunta abbia modificato il progetto appaltato e quali eventuali ulteriori varianti si intendano apportare». L’assessore Cristina Amirante ha definito «ridicole» le esternazioni di Conficoni. «La questione della fontana – ribatte – è molto cara all’ex candidato sindaco Gianni Zanolin e, a quanto pare, a Conficoni. Non ha senso attivarla ora, che andiamo incontro al periodo invernale, dal momento che non vogliamo in nessun modo che si formi del ghiaccio a terra e che, di conseguenza, qualcuno possa farsi male. Posso però tranquillizzare tutti che le prove di funzionamento hanno dato esito positivo. Le panchine? Proprio martedì mi sono seduta l’ultima volta su una di loro e non ho riscontrato i problemi che, invece, il consigliere Conficoni vorrebbe far credere». 

GLI ALBERI
Sugli alberi, l’assessore è stato pungente: «Ho l’impressione che piacciono soltanto quando li pianta il Pd». Al di là delle polemiche, l’assetto finale e definitivo di piazza della Motta (con tanto di aree limitrofe) dovrebbe vedersi entro la fine dell’anno. «Possibilmente – l’auspicio di Amirante – entro Natale. La settimana prossima, salvo inconvenienti legati al maltempo, arriveranno i posatori che provvederanno a completare la pavimentazione in piazzetta del Donatore, vicolo dei Molini e via Ospedale vecchio che, pertanto, tornerà ad essere percorribile dai pedoni». Prima del restyling urbano, erano stati eseguiti in piazza della Motta fondamentali lavori infrastrutturali riguardanti fognature e acquedotto oltre alla nuova illuminazione pubblica e l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche. Poi la sistemazione urbanistica. Al termine della riqualificazione, la zona - questi erano i presupposti - si sarebbe dovuta presentare come uno spazio elegante, più verde e fruibile, ripavimentato con sampietrini e inserti in pietra più grandi. A qualcuno, però, il nuovo assetto non piace. «E’ una parte nobile di Pordenone - ha ricordato il sindaco Alessandro Ciriani - con una piazza che era stata trascurata e ridotta a bruttissimo parcheggio. L’abbiamo restituita alla sua antica bellezza, una piazza classica senza incursioni nella modernità che ne stravolgono il senso». 

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