Maltempo, in Fvg un esercito per difendere le case, si cercano teli per completare la messa in sicurezza

​L’assessore Riccardi: «Lavoriamo per mettere in sicurezza il possibile nel tempo più breve, comprese le scuole lesionate»

Venerdì 4 Agosto 2023 di Antonella Lanfrit
Maltempo, in Fvg un esercito per difendere le case, si cercano teli per completare la messa in sicurezza

Tremilacinquecento volontari della Protezione civile, 200 vigili del fuoco e 1.130 mezzi impiegati, 230mila metri quadri di teli già dispiegati sui tetti “bucati” dalla grandine e ricerca veloce per recuperare il resto per dare risposta a una richiesta complessiva di circa 400mila metri quadri.

Si delinea sempre più precisamente la composizione dell’esercito di uomini e mezzi che sono stati dispiegati e che sono tutt’ora in azione in Friuli Venezia Giulia per le pesanti conseguenze del maltempo provocate su buona parte della regione il 24 luglio scorso. 


IL PUNTO
I numeri sono stati dettagliati ieri dall’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi che, d’intesa con il presidente della Regione, ha riunito d’urgenza nella sede della Protezione civile a Palmanova il Corem, il Comitato regionale per le emergenze, per rendere edotti i referenti di tutti gli enti e tutte le autorità sulla situazione. Uno strumento, il Corem, che si riunisce, con queste modalità, solo nelle condizioni emergenziali. Prima era accaduto durante il Covid. «Un tavolo necessario, costituto con decreto che ho firmato di concerto con il governatore Massimiliano Fedriga», ha spiegato Riccardi, «per valutare e coordinare gli interventi e le misure da adottare per il superamento della criticità che stiamo vivendo in queste ore». Sono coinvolti, tra gli altri, tutte le direzioni regionali, le Prefetture, i gestori per la raccolta dei rifiuti, Arpa, le società di telecomunicazioni, Enel, la Struttura operativa regionale emergenza sanitaria, la Soprintendenza, l’Ufficio scolastico regionale, i vigili del fuoco. 


COLLABORAZIONE
Nella riunione del pomeriggio, Riccardi ricordando anche i contingenti della Protezione civile giunti dalle Province di Trento e Bolzano, si è soffermato sulle modalità operative messe in atto in questi giorni, evidenziando che «si è creata subito una stretta e proficua collaborazione tra Regione, sistema di Protezione civile regionale e vigili del fuoco». Insistendo ancora sul metodo, l’assessore ha sottolineato che «stiamo governando un processo che richiede competenza, coordinamento, massima attenzione e velocità per mettere in sicurezza i paesi devastati dalla violenta grandinata». Quindi, tutti i dettagli della mobilitazione in corso: duecento vigili del fuoco in campo per posare i teli sui tetti delle case con 1.100 interventi da evadere – tante erano le richieste pervenute a ieri mattina – nella provincia di Udine e circa 80 nel Pordenonese. È un’operazione che sarà gestita dai vigili del fuoco con 15 piattaforme tridimensionali provenienti da tutta Italia, sono macchine per il lavoro in altezza, che si aggiungono a quelle noleggiate e messe a disposizione dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. E proprio questa, ha aggiunto ieri Riccardi, ha schierato nei paesi del Friuli Venezia Giulia colpito «3.500 volontari per un totale di 30mila ore giornata-uomo e 1.130 mezzi di Protezione civile. Inoltre, sono stati consegnati 230mila metri quadrati di teli e ne acquisteremo altri perché le superfici dei tetti danneggiati su estendono, in base ai dati che abbiamo a disposizione oggi, per 400mila metri quadrati». Riccardi ha proseguito mettendo in rilievo che «misure di somma urgenza sono state adottate per permettere alle scuole di riaprire in sicurezza a inizio anno, a settembre, per le strutture sanitarie, lavorando al contempo per permettere alle attività produttive di non bloccare la loro attività». Dal giorno del disastro ad oggi, «la Regione ha stanziato a oggi quasi 57 milioni di euro per far fronte a questa nuova emergenza che, insieme, riusciremo a superare», ha detto Riccardi. Oggi nuova tappa strategica, cioè il varo della delibera da parte della Giunta regionale che consentirà di procedere alla raccolta formarle dei danni, attraverso le informazioni che i cittadini colpiti potranno inviare ai Comuni. «Ciò ci consentirà di perfezionare l’istanza di emergenza nazionale dalla quale dipenderanno strumenti, poteri e, auspichiamo, le necessarie risorse dalla Stato», ha concluso l’assessore. L’attenzione di istituzioni, cittadini e imprese è, infatti, ormai puntata sulla data su cui il governo deciderà decidere per lo stato di calamità. 

Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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