Ricostruzione post-grandine, Fedriga avverte: «Chi specula sui materiali verrà punito»

Il presidente ieri a Brugnera. "Non permetteremo che qualcuno possa arricchirsi a danno di chi ha avuto la casa o l'impresa danneggiata"

Mercoledì 2 Agosto 2023 di Denis De Mauro
Maltempo, dopo i danni si alza il rischio speculazioni. Fedriga: «Inflessibili. Faremo contr

«Se qualcuno pensa di fare speculazione sui materiali necessari per la ricostruzione di quanto distrutto dal maltempo troverà un serio contrasto da parte della Regione affinché chi le attua sia punito in modo forte se non drastico». Non usa mezzi termini il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga riferendosi a segnalazioni arrivate dai cittadini che il governatore si augura "siano circoscritte".


LA VISITA
Il presidente e l'assessore Riccardi hanno illustrato la situazione post maltempo ai sindaci della Destra Tagliamento più colpiti, in un incontro nel municipio a Brugnera, uno dei centri dove la grandinata di lunedì 24 luglio scorso ha provocato i danni più consistenti.

Fedriga ha sottolineato di aver già inviato al Governo centrale la mappatura completa di tutti i comuni coinvolti. "Penso che siamo stati i primi a mandarla. Adesso stiamo lavorando sulla stima dei danni». Per Brugnera, ha ricordato nel suo saluto agli ospiti il sindaco Renzo Dolfi, ne hanno riportati il 60% delle abitazioni ed il 70% delle aziende, alcune delle quali dovranno far ricorso alla cassa integrazione. «Il maltempo non ci ha comunque messo in ginocchio» - ha affermato. Nel suo intervento, l'assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi ha ricordato i 2500 volontari e gli 800 mezzi messi in campo dalla Regione. Problema nel problema, ha accennato alla grande mole di amianto (eternit) che andrà smaltito "seguendo le regole", le eterogenee tipologie dei materiali distrutti da grandine e vento e la necessità di avere i Comuni come punto di riferimento nelle procedure legate ai danni.


LE PRIORITÁ
Necessariamente, l'attenzione della Regione andrà in primis alle scuole, per le quali si potrà intervenire attraverso la Protezione civile. All'incontro di Brugnera erano presenti anche il prefetto di Pordenone Domenico Lione, il direttore regionale dei Vigili del fuoco Agatino Carollo e il comandante provinciale Matteo Caretto. Il governatore Fedriga, che nel pomeriggio era stato anche nella martoriata Mortegliano, ha ricordato lo stanziamento di oltre 50 milioni di euro deciso nell'immediatezza dei fatti e i 5 milioni destinati all'acquisto di beni di primissima necessità e per la stipula di contratti per svolgere attività urgenti. «Se sarà necessario - ha aggiunto Fedriga - stanzieremo altri fondi dalla manovra di assestamento autunnale».


LE RICHIESTE
Tra i primi cittadini ospiti, il sindaco di Fiume Veneto, Jessica Canton ha chiesto vengano chiariti quanto prima eventuali incompatibilità tra le polizze dei privati e le loro richieste di risarcimento alla Regione. Riccardi ha esortato ad avanzare ogni richiesta possibile alla propria assicurazione. Come dire: quel risarcimento è più sicuro al momento, almeno finché non si conosceranno le decisioni di Roma sullo Stato di emergenza. Dopo poco meno di un'ora, il sindaco di casa ha concluso i lavori ringraziando le istituzioni presenti per la vicinanza espressa a Brugnera.

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IL CASO
Non lontano, nel sacilese, c'è chi ha subito danni ma è anche al lavoro per riparare quelli degli altri. La Mazzon di San Giovanni di Livenza è un'azienda a conduzione famigliare, come ve ne sono tante ancora nelle nostre zone. Un'impresa di costruzioni edili che dà lavoro a 4 persone, due delle quali sono padre e figlio, Dino e Silvano, della partita anche il nipote Oscar. In questi giorni la Mazzon si divide tra il sistemare i danni subiti al proprio capannone e gli interventi per i quali sono chiamati da chi ha avuto la stessa sorte, privato o impresa, nel triangolo compreso tra Francenigo - Brugnera e la stessa San Giovanni. Racconta Dino. «Il maltempo di quel lunedì notte ci ha distrutto l'intera copertura, un misto di eternit e tegola marsigliese, rompendo anche tutte le vetrate frontali del capannone che misura 600 mestri quadrati». Subito all'opera, dopo una settimana oltre l'80% del tetto è stato sistemato, l'eternit insacchettato in attesa dell'intervento dell'azienda specializzata. Mazzon stima di aver subito un danno intorno ai 30 mila euro, per fortuna coperti da assicurazione. Ancora in azienda non si è visto il perito della compagnia, mentre loro sono costretti agli "straordinari" per coprire le richieste di chi si ritrova con un telo sul tetto e la paura di un nuovo, devastante temporale. "I casi sono tantissimi e il materiale va esaurendo. Cominciano a mancare sia guaine che tegole" sempre che, come sospettano alcuni, non si tratti di mera speculazione.

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