Dopo la grandine record ora l'incubo si chiama vendemmia: c'è chi ha perso il 50 per cento della vigna

Sabato 29 Luglio 2023 di Marco Agrusti
I danni in agricoltura

Il nuovo allarme si chiama vendemmia. Che in Friuli Venezia Giulia fa rima con economia, guadagno, prodotto interno lordo, export e lavoro. Lungo tutta la fascia della regione bombardata dalla grandine record di lunedì sera, infatti, i vigneti sono stati letteralmente presi a pugni dal meteo. 
E se in alcuni casi le piante finite a terra si possono raddrizzare, ci sono altri imprenditori che stimano una perdita di acini d’uva pari al 50 per cento.

Un disastro, soprattutto a un mese dall’esordio della vendemmia. Una botta che non ci voleva. 


L’INCONTRO


Ieri i vertici regionali e provinciali della Coldiretti hanno incontrato quelli della Regione. Il primo incontro di un tavolo che si aggiornerà anche nei prossimi giorni. Le stime dei danni sono solamente provvisorie, perché nei campi sono ancora in corso le ricognizioni dopo l’ondata di maltempo. Ma le parole di Matteo Zolin, presidente della Coldiretti di Pordenone, bastano e avanzano: «Il quadro provvisorio, a livello territoriale, è quello di un vero disastro. Con la Regione vogliamo fare il punto per capire le misure da mettere in campo». 


LA MAPPA


Le vendemmia incombe e il maltempo è arrivato nel momento sbagliato, proprio quando le vigne sono nella loro fase più delicata. 
Tra meno di un mese si inizia con la raccolta dei primi acini, ma sarà un’operazione possibile dove la grandine ha risparmiato le coltivazioni. «Sicuramente ci sono zone più fortunate e altre decisamente meno - prosegue ancora Zolin -. In quelle che lo sono state meno, la vendemmia sicuramente avrà a disposizione meno prodotto». 
E si parla ovviamente di tutta quella fascia che è stata investita in pieno dalla doppia grandinata di lunedì sera. La prima delle due ondate di maltempo, poi, ha portato con sé anche venti lineari superiori ai 100 chilometri l’ora, che in molti casi hanno “appiattito” i vigneti come fossero di carta. Si parla in alcuni casi di perdite attorno al 50 per cento. 
«La preoccupazione forse più grande ancora - prosegue sempre il presidente pordenonese della Coldiretti, Matteo Zolin - riguarda però il settore delle stalle. Molti capannoni hanno subito danni estremamente gravi a causa della violenta grandinata di lunedì sera ed ora sta diventando difficile reperire anche il foraggio necessario al mantenimento del bestiame». In molti casi, infatti, ad essere stati danneggiati sono anche i silos. E con una maggiore richiesta di foraggio, la disponibilità sta calando. Senza contare i danni provocati sempre dalla grandinata doppia di inizio settimana alle coltivazioni di mais destinate proprio all’alimentazione di bestiame. C’è chi in regione ha perso praticamente tutto il raccolto e ora deve fare i conti con una successiva carenza di mangimi per i propri animali. È immaginabile, infine, che i danni subiti dai frutteti possano generare un altro effetto negativo, cioè l’aumento dei prezzi.


L’ASSESSORE


«La priorità - ha specificato l’assessore Zannier - è di intervenire in primo luogo laddove vi sia maggior urgenza, garantendo così alle imprese più in difficoltà la possibilità di effettuare interventi di messa in sicurezza. Abbiamo inoltre richiesto al ministero dell’Agricoltura di convocare un tavolo nazionale con il sistema del credito, al fine di ottenere una moratoria sui mutui a carico delle aziende, ha comunicato, ricordando infine come la gestione dell’emergenza stia vedendo l’azione congiunta della Direzione risorse agroalimentari della Regione con la Direzione salute e con la Protezione civile per la raccolta di dati e segnalazioni. 

Ultimo aggiornamento: 16:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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