Il Friuli Venezia Giulia vuole le stesse misure che il governo può mettere in campo per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione. Quindi, in poche parole, oltre allo stato d’emergenza anche un commissario per la gestione della ricostruzione e della ripartenza, che in questo caso sarebbe il presidente Massimiliano Fedriga. Nel caso del Fvg ci sono pochi dubbi, sarebbe il governatore a gestire la fase due del maltempo. Nessuna discussione. Intanto la Regione, da sola, si appresta a varare una delibera per il riconoscimento dei danni. L’atto sarà licenziato il prossimo 4 agosto. È questa una parte della spiegazione data ieri mattina dall’assessore alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi, che ha incontrato i sindaci colpiti dall’ondata di maltempo di lunedì scorso.
I numeri
I dati metereologici sono da brivido.
Nel Pordenonese il chicco di grandine più grande d'Europa, una palla di ghiaccio di 20 centimetri
Le procedure
Ieri il vertice è stato incentrato sulle operazioni e modalità da attivare in seguito al maltempo, oltre che per l’ottenimento del ristoro dei danni ai privati e alle attività produttive. Hanno preso parte all’incontro funzionari e tecnici della Protezione civile regionale. «I primissimi interventi eseguiti in seguito all’ondata meteon sono in corso di completamento, adesso mettiamo mano ad altre fasi, in particolare quelle che attengono agli interventi strutturali», ha sottolineato Riccardi. L’esponente dell’Esecutivo ha poi aggiunto come sia necessario capire «soprattutto quali saranno regole e risorse che lo Stato ci metterà a disposizione per poter intervenire nel mettere a punto la fase della ricostruzione. Perché è di questo che parliamo e che abbiamo davanti adesso: una fase due, che riguarda una vera e propria ricostruzione. Un passo che ha a che fare col patrimonio pubblico e con quello privato, con molti danni all’agricoltura, ai tetti degli impianti delle attività produttive, con il rilevantissimo danno - che ha bisogno di essere ripristinato - riguardante le abitazioni delle persone, senza contare i danneggiamenti che impediscono la continuazione della normale vita privata dei cittadini, a partire dalle automobili massacrate dalla grandine e dalla caduta di alberi. Si tratta di un lavoro imponente, complesso e importante: un lavoro composito, che va messo a fuoco nel dettaglio, perché condizionato da una capillarità e da una diversificazione di casi da gestire estremamente rilevanti. Dentro a queste partite c’è la delicata e complessa gestione dei rifiuti, poiché siamo in presenza di molto materiale danneggiato contenente amianto. Il tutto auspicando che il maltempo non continui ad accompagnarci. Quello di questi giorni, per rimediare alla prima fase dell’emergenza causata dalla calamità meteorologica, è stato un lavoro straordinario. Il popolo della nostra regione sta dando un’altra grande lezione: persone che dicono grazie quando andiamo a chiedere se serve qualcosa, mentre loro stesse stanno lavorando per ripristinare le migliori condizioni di vita. A questa comunità va tutta la nostra gratitudine, per quello che è un esempio concreto e reale di valori ‘del fare’, di serietà, correttezza, laboriosità, amore per la propria terra e solidarietà verso chi è nella necessità. Tutto nel silenzio».
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