Grandine record e tetti sfasciati, l'allarme: per mettere tutto a posto ci vorranno mesi. Vacanze rovinate ai friulani

Ad ammettere le tempistiche estremamente lunghe delle riparazioni sono le stesse ditte specializzate del settore

Giovedì 27 Luglio 2023 di M.A.
Uno stabile danneggiato dal maltempo

Assicurati, non assicurati, vittime di danni pesanti e meno pesanti. Per le migliaia di cittadini del Friuli Venezia Giulia che hanno visto le loro abitazioni danneggiate dalla grandine o dal forte vento di lunedì sera arrivano brutte notizie: per completare tutti i lavori ci vorranno mesi.

Nemmeno settimane. E il rischio è che per tanti friulani le vacanze d’agosto finiscano per essere rovinate. Ad ammettere le tempistiche estremamente lunghe delle riparazioni sono le stesse ditte specializzate del settore, che in queste ore sono letteralmente prese d’assalto dalle chiamate dei cittadini colpiti dal maltempo. 

Intasamento

Cosa succede? Semplicemente ci sono più fattori che purtroppo si accavallano e si sommano. Primo, le richieste sono migliaia. E di ogni tipo. Si va dai tetti letteralmente sfondati dai chicchi di grandine ai cappotti protettivi che sembrano vittime di bombardamenti. E ancora le finestre con i vetri infranti sempre dalla grandine, così come i serramenti danneggiati o dai chicchi oppure dalle raffiche di vento che hanno superato i 100 chilometri l’ora. Per non parlare delle auto, con lunghe code di fronte alle officine ieri come martedì. Il problema è che le aziende, pur collaborando tra loro e smistando alcune chiamate in una sorta di “consorzio” improvvisato, non hanno a disposizione la manodopera per effettuare i lavori in poco tempo. La lista d’attesa è già lunghissima e si protrae ben oltre la fine dell’estate. 

Tempistiche

Si prenda ad esempio il settore dei serramenti, già messo sotto stress dai lavori figli del Superbonus 110 per cento. «Per la sostituzione di un serramento danneggiato e la realizzazione di un elemento nuovo da montare - riferiscono in maniera praticamente unanime le ditte specializzate del settore - servono almeno tre mesi». Quindi si finisce ad ottobre, se tutto va bene e se la lista d’attesa nel frattempo non si allunga. Si passa poi alle tettoie scoperchiate, e non sono poche in tutta la regione colpita dalla pesante ondata di maltempo di lunedì. In questo caso si tratta di lavori molto più costosi, con attese che risultano simili: almeno tre mesi per ottenere un intervento. Si procede intanto con soluzioni d’emergenza e sempre più spesso la risposta che si ottiene dalle aziende è una sola: «Installate dei pannelli provvisori». Insomma, in questa prima fase dell’emergenza bisogna arrangiarsi per far fronte almeno ad alcuni mesi di precarietà. A subire i danni maggiori, se si parla di tettoie e coperture, sono stati gli elementi in Pvc, materiale che non si ammacca come accade invece con l’alluminio, ma che di fronte alla grandine viene perforato da parte a parte. 

«Il 90 per cento delle segnalazioni - è quello che riferiscono gli esperti del settore delle costruzioni e delle riparazioni - arriva da cittadini che sono assicurati». Ma non basta essere titolari di una polizza con i fiocchi per ottenere uno “sconto” sulla tempistica degli interventi. Passeranno comunque dei mesi. Primo perché la procedura deve necessariamente passare inizialmente dall’assicurazione e dall’apertura di una pratica. Secondo perché le stesse ditte preferiscono ormai attendere la fine della stagione. E questo in ragione del fatto che eventi estremi come quello che ha piegato il Friuli Venezia Giulia nella notte di venerdì non solo sono possibili, ma anche probabili. Meglio aspettare e armarsi di nylon e pannelli per coprire casa come si può. 

Ultimo aggiornamento: 18:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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