Eventi estremi, il climatologo: «La striscia proseguirà per tutto agosto, in autunno sarà anche peggio»

"Le estati miti a cui eravamo abituati 50 o più anni fa non ci sono più"

Mercoledì 26 Luglio 2023 di Valentina Arcovio
Eventi estremi, il climatologo: «La striscia proseguirà per tutto agosto, in autunno sarà anche peggio»

Al Sud caldo soffocante al Nord temporali, vento e chicchi di grandine grandi quanto palline da tennis. «Può sembrare strano ma entrambi sono due facce della stessa medaglia», spiega Antonello Pasini, primo ricercatore e Fisico del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). «Il riscaldamento climatico nel Mediterraneo, infatti, si declina in maniera molto particolare: aumenta la temperatura media e, allo stesso tempo, aumentano i fenomeni estremi».

Maltempo, il chicco di grandine più grande d'Europa è caduto ad Azzano Decimo (Pordenone). È record

Cosa c’è di diverso nel nostro clima rispetto agli anni precedenti?
«In realtà il nostro clima è cambiato e continua a farlo già da diversi decenni, solo che ora ci stiamo finalmente rendendo conto degli effetti devastanti che questo può provocare.

Le estati miti a cui eravamo abituati 50 o più anni fa non ci sono più. L’anticiclone delle Azzorre che solitamente caratterizzava le nostri estate era una sorta di cuscinetto di aria stabile che lasciava le perturbazioni al Nord Europa e l’anticiclone Africano in Africa. Negli ultimi anni abbiamo perso questa sorta di “protezione”».

Il risultato è questo meteo «pazzo»?
«Di fatto a causa degli effetti del riscaldamento globale - che è bene ribadire sono causati dall’uomo - si è espansa la circolazione equatoriale e tropicale verso il Nord. È così che l’anticiclone Africano riesce spesso a inoltrarsi nel Mediterraneo arrivando a coprire tutta l’Italia. Il risultato? Sono queste ondate di caldo intense e frequenti e una forte siccità. Allo stesso tempo queste correnti africane non hanno la forza di stare sempre su di noi e quando si ritirano, come accaduto al Nord Italia, si infilano correnti fresche provenienti dall’Atlantico che vanno a scontrarsi con un territorio molto caldo. Il contrasto termico genera nubi temporalesche grandissime, chicchi di grandine, e correnti discensionali molto forti che arrivano al suolo e si trasformano in correnti orizzontali che hanno la forza di buttare giù alberi o scoperchiare case. Qualche volta queste celle temporalesche diventano “supercelle” che iniziano a vorticare, generando tornado e trombe d’aria».

Come mai non sembra stupito da quanto sta avvenendo in Italia?
«Perché noi climatologi lo diciamo da tempo. Il riscaldamento globale di origine antropica ci ha portato a questo punto. Non stiamo più parlando di episodi isolati o di record che possono fare impressione, ma che possono essere anche originati da oscillazioni casuali. Il problema è la tendenza che stiamo vivendo dagli anni ‘60 in poi, quando nel Mediterraneo sono iniziati a essere evidenti gli effetti del riscaldamento globale».

Quali sono questi effetti?
«Il Mediterraneo si è riscaldato tantissimo. Possiamo dire che è ai suoi massimi. Un mare caldo, quindi, evapora di più. E tutte le molecole d’acqua che galleggiano nell’aria sono i mattoni che vanno a formare le nubi. Più mattoni ci sono, più nubi si formano e a quel punto poi cade la pioggia. Inoltre, il mare caldo rilascia calore all’atmosfera, che è una forma di energia che l’atmosfera assorbe e poi scarica in maniera violenta. Da qui si originano grandinate violente e alluvioni».

Ora che l’atmosfera si sta scaricando, possiamo sperare in un agosto più tranquillo?
«Non possiamo fare previsioni così lontane nel tempo, sarebbero imprecise. Poi noi climatologi non guardiamo tanto i modelli meteo, quanto piuttosto le tendenze. Quindi, senza avere la pretesa di fare previsioni, mi aspetterei un agosto più caldo, ma non estremamente secco. Probabilmente ci saranno altri fenomeni temporaleschi intensi. Francamente non mi preoccupa solo agosto, ma anche l’autunno».

Perché?
«Perché anche se finisce l’estate il Mediterraneo continua a essere caldo e, quindi, continua ad evaporare acqua che forma le nubi e così via».

Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci