Meglio lo smog o rimanere al freddo? I comuni scelgono la prima opzione. Addio ai divieti per stufe e caminetti: «Non controlleremo»

Martedì 6 Settembre 2022 di Marco Agrusti
Un caminetto
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I due temi potrebbero anche andare di pari passo.

L’allontanamento dal gas, cioè da una fonte energetica “tradizionale”, e la lotta all’inquinamento. Tutto giusto e tutto logico, fino a qualche mese fa. Poi sono arrivati - assieme - guerra in Ucraina e choc energetico. E hanno distrutto anche le certezze che sembravano più granitiche. Il risultato? Una priorità ha preso nettamente il sopravvento sull’altra. E a vincere non è certamente il rispetto dell’ambiente, quanto la necessità di riscaldare in qualsiasi modo le case in un autunno-inverno in cui il gas rappresenterà la vera incognita. E allora via libera a caminetti (tutti) e stufe a pellet (anche quelle vecchie), con tanti saluti ai piani di azione comunali che ne limitavano l’utilizzo. Rimarranno formalmente in piedi, ma i controlli saranno sospesi praticamente ovunque. 


LA NORMA


In Friuli, le regole sono uguali praticamente ovunque. In caso di superamento dei livelli di inquinamento (particelle di Pm10 nell’aria), scattano anche i divieti di accensione dei caminetti a legna e delle stufe a pellet di prima generazione, che non garantiscono il rispetto degli standard “green” attuali. Sono previsti multe e controlli. Ma quest’anno le cose andranno diversamente e si assisterà a una sorta di “liberi tutti” dettato dall’emergenza energetica. «Siamo in una situazione tale - spiega ad esempio il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani - che proibire alle persone di riscaldarsi con qualsiasi mezzo ci risulta impossibile. Dobbiamo adeguarci, anche con le norme che abbiamo a disposizione. È ovvio che speriamo tutti che il problema delle super bollette possa essere risolto nel più breve tempo possibile, ma nel frattempo non vesseremo certamente i nostri cittadini». Tradotto, se si bruceranno pellet o legna per riscaldare le abitazioni private, «non ci saranno multe». Potranno restare in vigore tutte le altre norme emergenziali contro l’inquinamento, come ad esempio i limiti che riguardano le auto più vecchie in circolazione. Ma si chiuderanno entrambi gli occhi per quanto riguarderà stufe e caminetti. 


L’APPELLO


E proprio dal territorio, perché i piani contro l’inquinamento autunnali e invernali sono di competenza dei Comuni ma su linee guida regionali, arriva un appello destinato a raggiungere direttamente i componenti della giunta Fedriga: «La norma - è in sintesi quanto chiedono gli amministratori locali - dev’essere rivista in fretta». Un piano, quello regionale contro l’inquinamento, nato in anni diversi che ora non tiene conto di una situazione di estrema emergenza come quella attuale. 


A TRIESTE


Dai piani alti della Regione risponde l’assessore all’Ambiente, Fabio Scoccimarro. E lo fa prima di tutto annunciando un’intenzione dell’esecutivo per il prossimo futuro. «Stiamo studiando - spiega l’esponente della giunta Fedriga nonché responsabile dell’Ambiente - una norma che consenta di dare incentivi ai cittadini che sapranno dotarsi di impianti di riscaldamento a pellet di ultima generazione. Si tratta di dispositivi che tengono conto dell’ambiente, al contrario dei caminetti e delle stufe più vecchie, che saranno anche parte della nostra tradizione ma che inquinano troppo. In ogni caso comprendiamo l’appello dei Comuni: in questo momento nessuno ha l’intenzione di reprimere, ma vogliamo comunque incentivare i cittadini verso le buone pratiche ambientali». 

Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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