Lotta alla leucemia, scoperta al Cro
la proteina che aggrava la malattia

Mercoledì 12 Marzo 2014
Aviano, la sede del Centro riferimento oncologico (Cro)
AVIANO (Pordenone) - Il gruppo di ricerca dell'Onco-Ematologia Clinico-Sperimentale del Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano (Pordenone) ha dimostrato che una proteina, CD49d, sulla superficie delle cellule leucemiche, conferisce alla malattia una particolare aggressività clinica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Clinical Oncology.



Quando CD49d è presente sulle cellule leucemiche, queste sono più aderenti ai tessuti sede di malattia (linfonodi, midollo osseo) e sopravvivono maggiormente e sono più resistenti ai trattamenti chemioterapici, rendendo la malattia più aggressiva. CD49d, infatti, fa parte di una famiglia di molecole dette «di adesione» che comprende numerose proteine, presenti sulla superficie delle cellule, che mediano i rapporti di adesione tra cellule e tessuti.



Lo studio di CD49d sulla superficie di cellule leucemiche, fornisce ai medici un'informazione più accurata sull'evoluzione della malattia in termini di sopravvivenza globale (più breve quando le cellule leucemiche esprimono CD49d) e di intervallo al trattamento (più breve quando le cellule leucemiche esprimono CD49d).



La leucemia linfatica cronica è la forma leucemica più frequente in Occidente: con 5 nuovi casi/anno ogni 100mila abitanti, colpisce prevalentemente adulti e anziani. L'andamento della malattia è diverso: pazienti affetti da una forma benigna, a lenta o lentissima evoluzione, rimangono stabili per anni, ma il 20 - 30% dei casi ha andamento clinico che porta talvolta all'exitus in pochi anni, ed è molto aggressivo.
Ultimo aggiornamento: 18:40

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