Piazze vietate ai no-vax e mascherine, chi vigilerà? I controlli "impossibili" spaventano i sindaci

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Marco Agrusti
No-vax in piazza Unità a Trieste
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Dal messaggio alla trasposizione pratica dello stesso, la strada è diventata in salita. E dopo la conferenza stampa fiume, nella quale il presidente regionale Fedriga aveva dichiarato metaforicamente “guerra” alle menzogne dei no-vax e alle manifestazioni incontrollate che hanno acceso il più grande focolaio della regione, sono arrivate le vere difficoltà. 
Come fare, nella quotidianità, a limitare e regolamentare la protesta contro il Green pass muovendosi all’interno del quadro normativo e soprattutto senza rischiare ricorsi immediati e scivoloni? Argomento spinoso, che ieri non è stato portato dal punto A al punto B. E infatti le ordinanze dei sindaci che ci si attendeva già sulle scrivanie non sono nemmeno state scritte. Tutto rinviato, almeno di qualche ora. E intanto il Coordinamento No Green pass di Trieste ha già annunciato una nuova manifestazione, prevista nel capoluogo giuliano sabato alle 14.30, con partenza da piazza Libertà, cioè davanti alla stazione ferroviaria. 


IL PUNTO


Ieri si è tenuta una prima riunione online. C’erano i quattro sindaci dei comuni capoluogo, il presidente Fedriga e i prefetti del Fvg. Un nulla di fatto, in sostanza. Si è deciso di demandare il tutto ai comitati per l’ordine e la sicurezza delle singole province. Quello di Pordenone si terrà oggi, mentre a Udine si preferisce attendere prima la visita del presidente della Repubblica. E poi decidere come agire.
Ci sono due lati diversi della questione.

Primo, il blocco di alcune piazze-simbolo. E questa sembra la missione più semplice, dal momento che una vecchia direttiva firmata dal leghista Roberto Maroni permette di escludere dalla disponibilità dei manifestanti (tutti, indistintamente) alcuni luoghi. Il secondo tema è quello del rispetto delle norme anti-Covid durante sit-in e cortei. È uno snodo chiave per evitare i contagi, ma allo stesso tempo è il problema più difficile da superare. 


LA PROPOSTA


Durante la riunione di ieri è stata proposta una possibile soluzione, che consisterebbe nell’obbligo - in capo agli organizzatori delle manifestazioni - di una specie di servizio d’ordine incaricato di far rispettare distanziamento e dispositivi di protezione tra gli attivisti. Steward accreditati e addestrati oppure membri interni ai movimenti che assumerebbero questo compito? Ancora non è chiaro. E non è chiaro soprattutto l’eventuale loro ruolo. Quale autorità potrebbero far valere e soprattutto con quali effetti in un corteo da più di mille persone? I sindaci su questo punto sono parsi alquanto scettici. 


QUI PORDENONE


Oggi sarà la volta del comitato pordenonese. Il sindaco Alessandro Ciriani manterrà la linea già annunciata, proponendo la creazione di una “cintura” (limitata allo stretto centro cittadino) vietata a tutti i manifestanti. Il divieto, però, potrebbe entrare in vigore per il periodo natalizio, anche se non è esclusa una firma immediata del provvedimento. «Dobbiamo evitare tensioni e tentare fino a quando è possibile la strada della persuasione», ha chiosato il primo cittadino. 


QUI UDINE


A Udine ancora niente comitato. Ma il sindaco Fontanini è ancora convinto di riuscire a dichiarare off limits piazza Libertà. «Del rispetto delle altre norme - ha concluso - se ne dovranno occupare invece le forze dell’ordine. Un sindaco non può pensare anche a questo». 

Ultimo aggiornamento: 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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