Cortei "No pass" e contagi: l'Ulss in Prefettura per studiare eventuali correlazioni

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Serena De Salvador
Una delle recenti manifestazioni contro il Green pass in piazza Eremitani
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PADOVA - Si riunirà oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica organizzato in Prefettura e all’ordine del giorno vi saranno ancora una volta le manifestazioni di piazza dei No Green pass. Stavolta però il tema è molto specifico e per l’occasione il prefetto Raffaele Grassi ha invitato anche il direttore generale della Ulss 6 Euganea, Paolo Fortuna. L’obiettivo è infatti capire se tra l’innalzarsi del numero di casi di Covid in provincia e i cortei in strada (dove distanziamento e uso delle mascherine sono raramente rispettati) vi possa essere una correlazione.
Nel Padovano infatti nell’ultima settimana si è sforato il tetto dei duemila positivi e quella euganea è oggi la provincia veneta in cui il Covid ha ripreso la sua corsa nel modo più deciso. A Trieste, città divenuta simbolo delle proteste contro vaccini e Green pass, l’impennata di contagi legati alle proteste ha spinto le autorità cittadine a proibire l’accesso in piazza Unità d’Italia a tutte le manifestazioni in cui le norme anti Covid non vengono rispettate.

Si rischia dunque di arrivare allo stesso risultato anche a Padova?

LE ANALISI

«La questione è senza dubbio delicata –ha spiegato ieri il prefetto Raffaele Grassi– e merita una attentissima valutazione. Di certo siamo davanti a un aumento dei casi positivi al coronavirus sul territorio, ma il nodo qui è capire se possano avere una qualche correlazione con la presenza in strada dei manifestanti che protestano contro il Green pass. Non è una cosa scontata».
Ed ecco infatti che sul tema verranno fatte delle riflessioni molto precise. «Per mercoledì (oggi, ndr) è stata indetta la riunione settimanale del Cosp con i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza, nonché con l’assessore comunale alla sicurezza –ha proseguito il prefetto–. Stavolta però abbiamo deciso di invitare anche il direttore generale della Ulss 6». E a spiegarne la ragione è lo stesso Grassi: «Vogliamo capire come l’epidemia si stia evolvendo in provincia di Padova. Al di là del numero dei casi, bisogna comprendere dove si sviluppano, come si propagano, quali gruppi o tipologie di persone interessano. Soltanto così potremmo avere un quadro chiaro e verificare se ci siano casi collegati alle manifestazioni del sabato che possano richiedere cambi di direzione».

LE DECISIONI

Se davvero tra i due fenomeni emergesse una correlazione, sarà necessario prendere provvedimenti. Difficile pare al momento la possibilità di arrivare a decisioni drastiche come quella presa a Trieste. La cautela è massima, anche in virtù della collaborazione da sempre dimostrata dagli organizzatori del movimento Veneto No Green Pass. I vertici delle forze dell’ordine e istituzionali però esporranno i reciproci punti di vista, dal momento che lo stesso assessore Bonavina non ha fatto mistero del ritenere che ormai la presenza costante dei cortei abbia superato il limite della tollerabilità. 
Ieri sera infatti le piazze sono tornate a ospitare i manifestanti per la seconda volta in tre giorni: alla consueta marcia del sabato se ne è aggiunta una ieri e una terza è prevista per domani in attesa di sabato prossimo. E con quella di ieri si è giunti a 16 appuntamenti consecutivi.
«Il tema è assai delicato –ha concluso il prefetto–. Bisogna far quadrare al meglio la tutela della salute, il diritto a manifestare in modo pacifico e il diritto sia dei commerciati che dei residenti e di tutti coloro che vivono la città al di fuori delle proteste. Per questo vogliamo analizzare la situazione con tutti gli scrupoli del caso e prendere le decisioni più adeguate allo stato attuale delle cose».

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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