Covid, medici sotto attacco dei no-vax: «Minacciati perché negano il certificato per l'esonero al vaccino»

Lunedì 17 Gennaio 2022 di Davide Lisetto
Il presidente dell'Ordine, Guido Lucchini
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Medici di famiglia sotto attacco da parte di assistiti non vax che, attraverso telefonate, lettere o video, chiedono informazioni sulla vaccinazione con il fine anche di ottenere certificati di esonero. In alcuni casi, negli ultimi giorni, i messaggi arrivati negli ambulatori dei medici di base conterrebbero anche contenuti intimidatori e velate minacce.

Una situazione che ha fatto alzare l’asticella dell’allarme e della preoccupazione tra gli stessi medici. Cogliendo il clima di forte preoccupazione e le crescenti difficoltà in cui gli operatori sanitari della medicina generale si trovano a operare il sindacato dei medici si è mosso per cercare una tutela legale rivolgendosi a uno studio di avvocati.


LE INTIMIDAZIONI


A correre ai ripari è stata la Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale, guidata in regione dal pordenonese Fernando Agrusti. In seguito a diverse segnalazioni di medici che operano in Friuli Venezia Giulia rispetto all’aumento di richieste di informazioni, spesso accompagnate da messaggi intimidatori, volte a ottenere i certificati di esonero al vaccino (spesso anche quando non ricorrono le caratteristiche delle patologie che sono contemplate nell’esclusione dell’immunizzazione) il sindacato ha dovuto rivolgersi a uno studio legale per provvedere alla tutela dei professionisti che dovessero avere problemi legati a quel tipo di richieste. Insomma, i medici di famiglia risponderanno a tono (se necessario anche con azione legali) nei confronti di richieste che vadano oltre le leggi e le norme previste. Non è da escludere che l’incremento di questo tipo di situazioni sia anche dovuto all’avvicinarsi della data, il prossimo 15 febbraio, in cui entrerà in vigore l’obbligo del super Green pass (ottenibile solo con la vaccinazione) in tutti i luoghi di lavoro per gli over-50. Insomma, non basterà più il tampone per lavorare. La norma prevede la sospensione dal lavoro per chi non si metta in regola. Ecco allora che, chi rifiuta di vaccinarsi, cerca magari la scappatoia nel certificato di esonero. Che però può essere rilasciato dal medico solo a fronte di una precisa casistica di patologie previste. Ed è per questo che la Fimmg ha inviato una informativa a tutti i medici sottolineando la possibilità della tutela legale nel caso di necessità. «Stiamo ricevendo segnalazioni da parte di colleghi - scrivono il segretario regionale Fernando Agrusti e il vicario Guido Lucchini - che ricevono lettere da propri assistiti o da legali di questi con richieste di informazioni sulla vaccinazione anti-Covid. Tali missive celano spesso contenuti intimidatori, calunniosi e velate minacce finalizzate a ottenere una certificazione di esonero alla vaccinazione o richieste rispetto a quesiti scientifici o pseudo-scientifici incongrui e inappropriati».


LE AZIONI


La Fimmg chiede ai medici di segnalare le situazioni più gravi al fine di dare corso a procedure legali di tutela. «Mai come in questo momento - continua la comunicazione dei vertici della Fimmg - la categoria, stremata dalla pandemia e vessata su più fronti, ha bisogno di sentirsi unita, compatta e incoraggiata. Siamo a fianco dei colleghi e garantiremo loro il sostegno a fronte delle pesanti situazioni che si stanno verificando». Una presa di posizione forte che fa intendere quanto i medici di famiglia saranno rigorosi e pronti a rispondere rispetto a possibili richieste contro le norme o a minacce anche con azioni legali di tutela.

Ultimo aggiornamento: 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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